Genovesi e Liguri
saliti al Soglio di Pietro
GIULIO II
Il ligure Giuliano della Rovere di Albisola (Savona) è eletto papa nel 1503 ed assume il nome di Giulio II.
Durante il suo Pontificato, la Chiesa attraversa un periodo di ordine e tranquillità, per la sua saggezza e giustizia. In Roma è aperta la famosa Via Giulia, che per l’epoca, è considerata la più importante e la più bella strada della città.
Papa Giulio II.
Giulio II, ha poco del Papa è piuttosto uomo di guerra, nato per la conquista e il dominio; si sente a suo agio solo quando cavalca alla testa del suo esercito.
Francesco Guicciardini, nel suo libro di Ricordi e Pensieri, di lui dice:
“se avesse messo nelle cose della religione, la stessa ardente passione posta nelle cose militari e politiche,
la Chiesa non avrebbe forse Papa più grande di Lui “
Francesco Guicciardini.
A lui si può applicare l’invettiva, che Dante, con antiveggenza, fa dire a San Pietro a proposito delle guerre dei Papi.
“Non fu nostra intenzion ch’à destra mano
dei nostri successor parte sedesse,
parte dall’altra, del popol cristiano;
nè che le chiavi, che mi fûr concesse,
divenisser segnacolo in vessillo,
che contra i battezzati combattesse.”
(Paradiso Canto XXVII)
Cartolina maximun, riproducente Dante Alighieri – Il Paradiso.
Queste continue guerre, nelle intenzioni di Giulio II, son finalizzate all’idea di liberare l’Italia dagli stranieri e riunire gli Stati Italiani in una confederazione.
Da ricordare il suo interessamento di cose d’arte, molti sono gli artisti assoldati e protetti da Lui, tra i quali i più importanti sono: Bramante, Michelangelo e Raffaello.
Bramante concepisce ed attua l’abbattimento della Basilica Costantiniana, per sostituirla con la nuova costruzione della Basilica di San Pietro; una lastra di marmo viene calata nelle fondazioni, con incise queste parole: “Giulio II di Liguria, Pontefice Massimo, il Tempio del Principe degli Apostoli, rovinante per vetustà, riedificò nel 1506”.
Intero postale vaticano, riproducente un’antica stampa del Lafrèry.
Michelangelo Buonarroti riceve l’incarico per eseguire una delle statue destinate al mausoleo del Papa, si tratta del Mosé, oggi in San Pietro in Vincoli, la cui espressione sembra rappresentare l’immagine volitiva di Giulio II.
Raffaello Sanzio esegue i bellissimi e famosi affreschi delle Stanze del Vaticano.
Cartolina maximun riproducente l’autoritratto di Raffaello.
Firenze, Galleria degli Uffizi.
Cartolina riproducente l’affresco di Raffaello nell’appartamento di Giulio II, raffigura l’Espulsione di Eliodoro dal Tempio, nel quale è effigiato il Pontefice.
Cartolina maximun riproducente Michelangelo, ritratto di Daniele da Volterra. Roma, Musei Capitolini.
Il Pontefice affida a Michelangelo una grande opera pittorica, anziché di scultura, nientemeno che di dipingere a fresco tutta la volta della Cappella Sistina.
Inizialmente riluttante, Michelangelo finisce per accettare; e dopo un lavoro massacrante che quasi gli rovina la vista, riesce ad ultimare l’opera, un lavoro durato dal 1508 al 1512.
Papa Giulio II, malgrado tutti i contrasti nei confronti dell’artista, ha il merito di aver capito le potenzialità di Michelangelo; in quanto solo lui può intraprendere una tale opera gigantesca.
Un’opera divisibile in tre parti, la prima è la volta vera e propria con le storie della Genesi.
Cartolina maximun riproducente un particolare della creazione dell’uomo.
Cartolina maximun riproducente la cacciata dal Paradiso.
Cartolina maximun riproducente il Diluvio Universale.
La seconda parte, tratta le raffigurazioni dei Profeti e delle Sibille.
Profeta Isaia – Sibilla Delfica – Profeta Geremia – Profeta Joele
Sibilla Libica – Sibilla Eritrea
Profeta Daniele -Sibilla Delfica
Profeta Zaccaria -Profeti Giona e Geremia
Profeta Ezechiele
Cartoline maximun riproducenti Sibille e Profeti. La penultima cartolina riproduce l’affresco del Giudizio Universale, nella parete di fondo della Cappella Sistina; realizzata sempre da Michelangelo ma fra il 1535 ed il 1541.
La terza parte, tratta le lunette, i triangoli con gli Antenati di Cristo e dei pennacchi con le Miracolose Salvazioni d’Israele.
Particolari delle Lunette
Cartoline riproducenti i triangoli con gli Antenati di Cristo
Una volta il Papa ha chiesto all’artista,” quando l’avrai finito di dipingere l’affresco”, lui risponde “quando potrò”, allora Giulio II di natura collerica lo colpisce con un bastone. Michelangelo, malgrado i forti contrasti avuti con il Pontefice, lo ammira e lo ama anche se lo definisce “terribilissimo uomo”.
Autoritratto di Michelangelo e disegno complessivo dell’affresco della volta.
La Cappella Sistina è finalmente ultimata il giorno d’Ognissanti del 1512, è esposta all’ammirazione ed alla meraviglia del mondo.
Questo momento, tanto desiderato da Giulio II, non dura a lungo in quanto nella notte tra il 20 ed il 21 Febbraio 1513, il Papa si spegne serenamente. Termina così la sua vita terrena, lasciando orme grandiose del suo passaggio al Soglio di Pietro.
Michele Perrone