SANTA CATERINA DA GENOVA
La più alta figura del misticismo religioso e della carità genovese, tra il quattro ed il cinquecento.
Nasce a Genova nel 1447, in Vico Indoratori, da Giacomo Fieschi, già Viceré di Napoli e componente del Consiglio degli Anziani della Repubblica e da Francesca De Negri.
Santa Caterina Fieschi-Adorno
Cartolina ricordo delle feste del quarto centenario della morte 1510 – 1910.
Sedicenne va in sposa a Giuliano Antoniotto Adorno, mediante matrimonio combinato tra le famiglie, la loro residenza è situata in un palazzo di Via Lomellini.
Presto il marito si rivela come un dissoluto, dedito al gioco, che in breve tempo dilapida molte delle sue proprietà.
Caterina presa dallo sconforto, rifugge da quell’ambiente mondano che la circonda, dedicandosi con trasporto alle opere di carità.
Si associa con le Dame della Misericordia, con loro soccorre i poveri della città, i più indigenti ed i malati.
Ospedale di Pammatone.
Ormai priva del sostegno finanziario, non riesce più a soccorrere privatamente i bisognosi, quindi si dedica all’assistenza degli infermi ricoverati nel complesso ospedaliero di Pammatone; la grande opera iniziata da Bartolomeo Bosco, giurista ed ambasciatore della Repubblica, nel 1420, in case di sua proprietà nella contrada omonima, riesce a ricoverare quanto donne può dotarle del necessario.
Al tempo che Caterina svolge la sua opera di carità, l’Ospedale di Pammatone è in piena efficienza, le vecchie case sono sostituite con grandi corsie sia per gli uomini che per le donne.
Ospedale di Pammatone,
il cortile d’ingresso
e una corsia.
Una delle corsie dove
Santa Caterina
assisteva i malati
Caterina con il marito, lasciano la loro residenza in Via Lomellini e prendono dimora in una umile casa, destinata al personale di servizio, nel recinto dell’ospedale.
Il marito, ormai convertito dall’esempio della sua pia moglie, si pone sotto l’ubbidienza dei Frati Minori che operano nei pressi di Pammatone; ma nel 1494 una malattia ne causa la morte.
Nel 1484 Caterina è eletta Rettora, del reparto donne dell’Ospedale di Pammatone; ella redige la contabilità, vigila sui fornitori e sul personale di servizio, inoltre si accerta delle cure che vengono prodigate ai ricoverati.
Affrancatura meccanica degli Spedali Civili di Genova in cui sono confluiti le Opere Pie: Pammatone e dei Cronici.
Dopo le fatiche quotidiane della direzione, la vita delle corsie, le soste ai letti dei malati e dei moribondi, la sua attività non è ancora terminata; ritirata nella sua cameretta si dedica con passione alla scrittura delle sue opere, ammirate nel mondo cattolico come: “Il trattato del Purgatorio” e “Il dialogo spirituale”.
Cameretta di Santa Caterina
nell’Ospedale di Pammatone,
con affreschi di Lorenzo Fazuolo (sec. XVI).
Urna contenente la prima cassa dove è
posto il corpo della Santa.
Chiostro
del Convento
di Santa Caterina
Si prodiga attivamente per la formazione della Compagnia del Divino Amore, che ha origine a Genova, propagatasi poi in altre città italiane, la quale pone le premesse per la riuscita del Concilio di Trento.
Il più illuminato dei suoi discepoli è Ettore Vernazza, notaio e segretario della Serenissima Repubblica di Genova, filantropo insigne, fondatore degli Ospedali degli Incurabili nelle città di Genova, Roma e Napoli, fondatore del Lazzaretto della Foce.
Raccomandata, spedita dall’ufficio postale n° 12, sito in Via Ettore Vernazza,
nella stessa via anticamente era situato L’Ospedale degli Incurabili.
Per tutto il lavoro che ella compie durante trentadue anni di servizio presso l’Ospedale non percepisce neppure un denaro. Per vivere Caterina e Giuliano s’accontentano dei pochi soldi residui del patrimonio di Lei e di quelli dovuti dal frutto di due azioni della “Maona di Scio”, ereditati dal padre di Giuliano.
Gli echi della vita tumultuosa della città, le lotte intestine per la conquista del potere, le varie dominazioni straniere e signorie cittadine, la perdita delle colonie in media oriente, la decapitazione e squartamento del Doge Paolo da Novi, le miserie, la rilassatezza dei costumi e periodicamente l’epidemie; s’infrangono contro le mura dell’ospedale; traversie che concorrono a far aumentare l’impegno ed il lavoro di Caterina.
Fra Gerolamo Savonarola.
Contro le sfrenate passioni e l’oblio dei più santi doveri, tuona in Genova nella quaresima del 1490, la voce potente di Fra Gerolamo Savonarola, con infuocati sermoni sferza i più nefandi vizi, accendendo negli animi un desiderio di pace e redenzione.
Fra tanto odio ed egoismo, un auspicio della sovranità della pace di Cristo, si compie un prodigioso evento: il 29 Agosto 1490 la Beata Vergine Maria appare per la prima volta al contadino Benedetto Pareto sul Monte Figogna.
Cartolina riproducente l’apparizione ed il Santuario di N.S. della Guardia.
Affrancatura meccanica dell’amministrazione del bollettino del Santuario.
Annullo commemorativo del quinto centenario delle apparizioni.
Caterina accoglie questo evento con palpitante gioia, in quanto profondamente devota di Maria Santissima, un’apparizione che segna una data memorabile nella storia religiosa di Genova.
“Buscar el levante por el poniente”
seguendo questa idea Cristoforo Colombo sbarca a Guanahani (San Salvador) il 12 ottobre 1492.
Un’altro evento di portata mondiale, sbalordisce Caterina riconfermandole ancora la grandezza e potenza divina, quando il 12 ottobre 1492, il suo concittadino Cristoforo Colombo scopre un mondo nuovo, aprendo all’umanità nuovi orizzonti.
La missione di Caterina continua instancabile, fino a quando dopo aver abbracciato e baciato una terziaria francescana affetta da peste, rimane contagiata dal terribile male. La malattia la porta in fin di vita, ma comunque non le è fatale, ristabilita può continuare nella sua opera di assistenza agli ammalati.
Negli ultimi anni della sua vita, per la magrezza, sembrava un cadavere vivente.
Il 15 settembre 1510 muore, il suo corpo racchiuso in un’urna è rimasto nei secoli incorrotto.
Cartolina ricordo del quarto centenario della morte. L’urna che custodisce il suo corpo
Caterina nel 1675 è dichiarata beata dalla Chiesa. Quando, nel 1684, Genova è sottoposta ad un bombardamento dalla flotta di Luigi XIV Re di Francia, Caterina, che per i genovesi era già considerata santa, è proclamata “Patrona della città e del dominio”.
Medaglia devozionale relativa alla Beata Caterina da Genova, Secolo XVIII.
Manifesto della Repubblica di Genova, riguardante la Canonizzazione della Beata Caterina da Genova.
Manifesto non datato ma da ritenersi del primo quarto del XVIII secolo.
Cartolina-doppia ricordo del quarto centenario della morte.
Cartolina ricordo del quarto centenario della morte.
La canonizzazione avviene, nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, il 16 Giugno 1737, per volontà del pontefice Clemente XII.
Ex Indusio S(an)ta Cath(erina) vid(ua) Ianue
(già indumento, Santa Caterina vedova da Genova).
Involucro contenente reliquia, con sigillo dell’Arcivescovo di Genova Luigi (al secolo Emanuele Nicolò) Lambruschini, 1819-30.
Immaginetta con preghiera al verso, realizzata dalla Libreria Arcivescovile nel 1887.
Cartolina riproducente il velo ricamato, esposto alla Mostra “Ventagli, Pizzi, Miniature”, realizzata nel 1937 dal Lyceum di Genova.
Immaginette con preghiera al verso
Papa Pio XII.
Nel 1943 il Pontefice Papa Pio XII elegge Santa Caterina Fieschi-Adorno, patrona secondaria degli ospedali italiani.
Michele Perrone
Bibliografia | – Vito Vitale – Breviario della Storia di Genova. Società Ligure di Storia Patria – Genova – 1955. |
– Giuseppe Portigliotti – Genova Glorie e Splendori – opera scritta e stampata a cura della Levant – Genova – 1927. | |
– Dizionario delle strade di Genova. A cura di Bianca Maria Vigliero – Edizioni Culturali Internazionali Genova – 1986. | |
– Gianni Baget Bozzo – Tradizione e santità – in La Mia Gente, uomini e donne della Liguria tra storia e vita quotidiana Il Secolo XIX – Genova – 1983. | |
– Federico Donaver – La storia della Repubblica di Genova – Libreria Editrice Moderna – Genova – 1913. | |
– Alberto Guadalaxuara – Santa Caterina Fieschi-Adorno – Renat Agnelli Editore – Genova – 1938. | |
– Alberto Boldorini – La Chiesa e la devozione religiosa a Genova tra il XVI e il XVIII secolo – in Storia Illustrata di Genova – terzo volume – Elio Sellino Editore – Milano – 1994. | |
– Gianluigi e Riccardo Magaglio – Virgina Centurione Bracelli – Edisigma – Genova – 1985. | |
– P. Gabriele da Pantasina dei M. capp. – Vita di Santa Caterina Fieschi-Adorno da Genova – Prem. Scuola Tipografica Derelitti Genova – 1929. |