Filatelia & Musica
L’organo nei francobolli
parte prima: omaggio ad Albert Schweitzer
di Marco Ghiglione
Nei meandri dell’immensa tematica della Musica nella Filatelia mi riservo un piccolo spazio dedicato all’organo, ma mi accorgo che anche questo è un argomento che presenta diversi spunti in quanto ad emissioni filateliche, annulli e riferimenti.
Decido quindi di partire da un personaggio emblematico non solo per la storia di questo strumento, ma per l’intera umanità: il dottor Albert Schweitzer (Kaysersberg, Alsazia, 14 gennaio 1875 – Lambaréné, Gabon, 4 settembre 1965), teologo, storico, medico, musicista, musicologo e missionario tedesco di origine alsaziana. Esattamente, Schweitzer nacque nell’intervallo di tempo in cui il Dipartimento dell’Alto Reno dell’Alsazia Meridionale era più territorio francese (prima del 1871) e non lo era nuovamente (dopo il 1919). Essendo la zona caratterizzata ancora oggi da bilinguismo, ecco un primo motivo per il quale sia la Francia che la Germania hanno onorato ed onorano spesso questo personaggio. Il francobollo francese da 0,80 + 0,20 franchi fa parte di una serie di “Personaggi Celebri – Pro Croce Rossa” del 1974/’75. Il valore dedicato a Schweitzer risulta emesso l’11 gennaio 1975, proprio in corrispondenza, anche “zodiacale”, del centenario della nascita. Ecco una cartolina Maximum ed il bollettino ufficiale delle Poste Francesi (figg. 1 e 2). La cartolina di cui a fig. 3 rappresenta la casa natale, che si trova a fianco del piccolo museo a lui dedicato, con annullo FDC. Essendo nato il 14 gennaio, Schweitzer era un “capricorno”, per cui la fig. 4 riporta un foglietto emesso dall’emirato dell’Ajman nel 1971, che ricorda la data ed abbina il segno del capricorno, consistente in una parte di una vetrata medioevale della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Anche in questo caso, il foglietto (di posta aerea) fa parte di una serie dedicata a personaggi illustri: il Nostro è in buona compagnia, con Napoleone, Churchill, Eisenhower ed altri, a loro volta abbinati al proprio segno zodiacale ed alle vetrate della medesima cattedrale francese.
fig.1
fig.2
fig.3
fig.4
Suo padre Ludwig era un pastore luterano in una chiesa dove si celebravano sia riti cattolici che luterani, e questo fatto influenzò indubbiamente il fanciullo malaticcio Albert, che ben presto si dedicò alla musica (iniziò a comporre ed a suonare l’organo) ed imparò ad amare gli animali. Al liceo ebbe come insegnante di musica Eugen Munch (che si trova anche nella grafia “Münch”), che per primo gli fece conoscere la musica di Johann Sebastian Bach, fatto che lo segnò per tutta la vita. Esistono studi relativi proprio al rapporto fra Schweitzer e la famiglia di musicisti Munch nel segno di Bach. Nel 1893 si trasferì a Strasburgo per studiare filosofia e teologia, conseguì la laurea sei anni più tardi, e tre anni dopo ottenne la cattedra di teologia, profondendosi sempre con impegno anche nello studio dell’organo, soprattutto riguardo alle musiche di Bach, eseguendo diversi concerti in Europa.
Nel 1904 restò folgorato dalla lettura di un bollettino della Società Missionaria di Parigi, che evidenziava la penuria di personale medico in Gabon. Così, a trent’anni, si iscrisse alla facoltà di Medicina, ed a trentotto si specializzò in Malattie Tropicali. Dette così una svolta definitiva alla sua vita. Nonostante lo scetticismo dei missionari, aveva deciso di partire per Lambaréné, una città del Gabon occidentale, a quel tempo una provincia dell’Africa Equatoriale Francese, impegnandosi a reperire fondi presso amici e tenendo concerti, con il sogno finale di costruire un ospedale in Africa. Appena arrivato, in un vecchio pollaio costruì ambulatorio e sala operatoria: era nato il primo “Ospedale Schweitzer”!
fig.5
fig.6
fig.7
La fig. 5 rappresenta il giovane Schweitzer in una nota emissione dell’emirato dell’Ajman del 1971, mentre la fig. 6 è una cartolina stampata dalla Repubblica del Gabon a ricordo del 50° anniversario dell’arrivo del medico missionario (il timbro è del “primo giorno” di emissione ed è delle poste di Lambaréné. Con la fig. 7 ritorniamo alla serie dell’Ajman, e raffigura il Nostro in compagnia della moglie Hélène Bresslau, che scelse di seguirlo per tutta vita dopo essersi a sua volta diplomata come infermiera. I due si sposarono nel 1912, un anno prima di imbarcarsi per l’Africa, dove si trovarono presto a fronteggiare malattie quali malnutrizione, elefantiasi, malaria, dissenteria,tubercolosi, tumori, malattia del sonno, malattie mentali, lebbra, febbre gialla, ulcera tropicale e vaiolo. La signora Schweitzer fungeva anche da anestesista durante le operazioni chirurgiche.
La vita dei coniugi fu molto travagliata più a causa degli eventi bellici che per le immancabili difficoltà nel rapportarsi con la popolazione indigena, diffidente ed analfabeta: si racconta che i nativi mangiassero le pomate o ingerissero interi flaconi di medicine in una sola volta. Però, essendo tedeschi, allo scoppio del primo conflitto mondiale gli Schweitzer furono arrestati dai francesi (il Gabon era loro colonia), e furono poi deportati in Francia. Fu un musicista, l’organista Charles Marie Widor, che era stato suo maestro, ad ottenere la loro liberazione. Provati dalle malattie contratte in prigionia, non poterono ripartire per l’Africa prima del 1924. Fino ad allora, a Strasburgo il medico-musicista aveva ripreso la sua attività medica e quella di pastore luterano, e tenne conferenze e concerti che gli servirono per raccogliere fondi per il suo ospedale africano, che a causa della guerra aveva subito ingenti danni. A causa di un’epidemia, dovette poi ricostruire una terza volta l’ospedale, che venne inaugurato nel 1927. Nel 1952 fu insignito del Premio Nobel per la Pace con il cui ricavato fece costruire il villaggio dei lebbrosi inaugurato l’anno successivo con il nome di Village de la lumière (villaggio della luce). Continuamente impegnato sul fronte della pace ed essendo a conoscenza dei pericoli di una possibile guerra nucleare in quanto informato dagli amici Albert Einstein e Otto Hahn e da un’élite di ricercatori, denunciò l’incombente minaccia rappresentata dagli esperimenti atomici attraverso «tre richiami» trasmessi da Radio Oslo e ripresi da altre stazioni di tutto il mondo il 28, 29 e 30 aprile del 1958. Il primo richiamo dimostra come l’umanità sia in estremo pericolo, non tanto per un’eventuale guerra atomica, ma già per i semplici esperimenti nucleari che contaminano l’atmosfera. Il secondo richiamo si riferisce al rischio di una terza guerra mondiale, e la sola mossa per evitarla era che le due potenze avrebbero dovuto rinunciare contemporaneamente alle armi nucleari. Il terzo richiamo è la conclusione naturale dei primi due, in cui si evidenzia la necessità di sospendere gli esperimenti atomici e rinunciare alle armi atomiche, spontaneamente, in nome dell’umanità. La Repubblica dell’Alto-Volta ha ricordato nel 1977 il 25° anniversario dell’assegnazione del Premio (fig. 8), mentre la Romania, dopo aver commemorato nel 1975 il centenario della nascita con un francobollo emesso il 20 dicembre 1974 (fig. 9), nel 1995 ricorda il 30° della scomparsa con una busta che comprende un annullo “primo giorno” ed un elenco degli ulteriori anniversari riconducibili allo stesso anno (fig. 10). Un annullo commemorativo era stato approntato nel 1990, per il 25° della morte (cartolina Maximum fig. 11)
fig. 8
fig. 9
fig. 10
fig. 11
I coniugi Schweitzer non vollero più tornare in Europa, e morirono a distanza di poco tempo nel villaggio gabonese. Per commemorare degnamente chi aveva sacrificato la propria vita per il suo popolo, nel 1965 il Gabon emise un francobollo di posta aerea in foglia d’oro a 24 carati (fig. 12), che esiste anche “non dentellato”.
Come più volte detto, grande era l’interesse di Schweitzer per la musica organistica, ed in particolare per Johann Sebastian Bach, tanto che nel 1905, ancora molto tempo prima di partire per l’Africa, pubblicò in francese il libro J.S. Bach, il musicista poeta (fig. 13), con la prefazione del suo maestro Widor, poi ampiamente modificato per l’edizione tedesca di Lipsia (1908). Scrisse anche alcuni volume sull’arte organaria ed organistica in Francia e Germania ed altri di memorie. In collaborazione con Widor e con E. Nies-Berger, redasse un’edizione critico-pratica dell’opera organistica di Bach.
Esistono inoltre numerose registrazioni delle sue esecuzioni organistiche.
fig. 12
fig.13
La figura di Albert Schweitzer richiederebbe molto più spazio per essere analizzata compiutamente, comprendendone ad esempio anche il pensiero etico-filosofico, teologico, musicale e musicologico, i metodi di cura da lui utilizzati in Africa ed il suo rispetto nei confronti della natura e degli animali, ma il tema generale dei miei interventi è quello filatelico-musicale. A suggellare l’eclettismo del personaggio, basti ricordare che a Lambaréné aveva tre pellicani che, in omaggio a Wagner, della cui moglie Cosima e del cui figlio Siegfried era amico, aveva chiamato Parsifal, Lohengrin e Tristano. A tal proposito, ecco una vecchia fotografia ed il valore da 90 F della serie emessa dal Togo (v. oltre), nel quale appare uno dei tre pellicani, chiaramente individuato dal titolo della vignetta come “Il pellicano del dottore”(fig. 13 bis e 13 ter).
fig. 13 bis
fig. 13 ter
Spero comunque di aver suscitato l’interesse di qualche lettore verso questo personaggio straordinario. Mi limito, pertanto, a segnalare, fra le innumerevoli emissioni filateliche a lui dedicate, quelle a soggetto musicale. Ecco ciò che ho trovato. |
14 gennaio 1965 – Germania Orientale – 90° compleanno del dottor Schweitzer (il 4 settembre dello stesso anno sarebbe scomparso) Il valore da 25 pf. contiene l’inizio del Preludio e Fuga in si min. BWV 544 per organo |
14 gennaio 1975 – Ungheria – 100° della nascita
Il valore da 6ft. contiene alcune battute tratte dalla parte della mano destra del 2° tempo del
Preludio, Adagio e Fuga in do magg. BWV 564 per organo, ed alcune canne d’organo
12 maggio 1967 – Alto Volta – 2° anniversario della morte
(nella vignetta sono visibili alcune canne d’organo)
30 gennaio 1976 – Ruanda – Giornata mondiale contro la lebbra
29 gennaio 1977 – idem, con soprastampa (diritta e capovolta)
Nella vignetta del 20c. e del 3f. è visibile incipit della trascrizione per pianoforte della
Toccata e Fuga in re min. BWV 565 per organo; in quella del 50c. e del 10f. l’incipit della
Fantasia e Fuga in sol min. BWV 542 per organo
Nell’emissione del 1977 la soprastampa è diritta e rovesciata
soprastampa diritta
soprastampa rovesciata
1960 – Gabon – dott. Albert Schweitzer
1963 – Gabon – idem, con soprastampa per il Giubileo del Gabon (1913 – 1963)
nella vignetta sono visibili alcune canne d’organo
23 agosto 1975 – Togo – 100° della nascita del dott. Albert Schweitzer
La busta FDC porta anche un annullo posteriore, del 1/10/1975, del Consiglio d’Europa di Strasburgo, città dove Schweitzer ha risieduto e lavorato.
Nella vignetta dell’80f. si vede Albert Schweitzer che suona l’organo.
Schweitzer aveva ottant’anni quando diede il suo ultimo concerto, il 18 settembre 1955 a Wihr-au-Val (Alsazia). In totale, in base alle notizie raccolte, ne sostenne almeno 487, di cui solamente uno in Italia. Per il resto, sono così distribuiti: Alsazia-Lothringen (150), Svizzera (73), Germania (67), Svezia (63), Olanda (39), Inghilterra (30), Francia (23), Danimarca (20), Spagna (13), Cecoslovacchia (7) e Guinea (1). Il repertorio conteneva principalmente musiche di J. S. Bach, ma anche di Mendelssohn, Widor e César Franck. Effettuò incisioni discografiche a Londra (per La Voce del Padrone e per la Columbia), a Strasburgo e a Günsbach (per la
2001 – Guinea Bissau – Albert Schweitzer
Nella vignetta: facciata di organo a canne
1975 – Mali – 100° della nascita
Sono stati emessi due francobolli uguali e di pari valore in due colori diversi. Nella vignetta:
J.S. Bach, un clavicembalo ed un rigo musicale con alcune note
22 novembre 1985 – Wallis et Futuna – Albert Schweitzer
Nella vignetta sono visibili alcune canne d’organo.
Il francobollo è stato emesso il giorno della festa di S. Cecilia, patrona dei musicisti (v. annullo FDC); La busta FDC porta anche il timbro posteriore, del 9/12/1985, del Consiglio d’Europa di Strasburgo, città dove Schweitzer ha risieduto e lavorato
2 aprile 1971 – Ajman – Albert Schweitzer
Nella vignetta del 40d. si vede Albert Schweitzer che suona l’organo
20 aprile 1967 – Haiti – 2° anniversario della morte
nella vignetta del 10c. e del 2g. sono visibili alcune canne d’organo
21 marzo 2013 – Francia – 100° della partenza per l’Africa
L’immagine a sinistra annuncia un concerto commemorativo per il 12 aprile 2013 organizzato dal Rotary Club di Colmar nell’ambito delle manifestazioni a ricordo del fatto, con la partecipazione dell’Ensemble Vocale «Cantando » del Belgio, di Vincent Varnier, organista vincitore del Grand Prix de Chartres, e dell’Ensemble degli Ottoni d’Alsazia. Dall’11 al 21 marzo si era svolta una mostra filatelica di francobolli con il ritratto di Schweitzer (v. annullo sulla busta, previsto nel programma generale, emesso esattamente a 100 anni dalla partenza, avvenuta il 21 marzo 1913)