L’anno europeo della Musica

C.E.P.T. 1985 – L’analisi

parte prima

di Marco Ghiglione

Chi e cosa è rappresentato sui francobolli emessi nel 1985 in occasione dell’anno europeo della Musica? Troviamo personaggi famosi e sconosciuti, strumenti consueti nei concerti che frequentiamo, ed altri dall’aspetto strano. Da qualche tempo ho la netta sensazione che << nel bene e nel male, una civiltà esprime nei francobolli ciò che è e ciò che pensa di essere >>, e questa sembra l’occasione buona per verificare tale affermazione.

Procederò per sezione (musica e musicisti, strumenti musicali,…..) e all’interno, come nel vecchio appello a scuola, in ordine alfabetico di nazione.

SEZIONE1 – MUSICA E MUSICISTI
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO2,10 f
statoANDORRA FRANCESE
giorno di emissione04/05/1985
tiratura600.000
Serie completa– n° valori2

Il 2,10f riporta il frontespizio modificato dello spartito per canto e pianoforte dell’opera lirica in tre atti di Fromental Halévy Le Val d’Andorre, rappresentata per la prima volta a Parigi l’11 novembre 1848 alla Salle Favart dell’Opéra-Comique. Il libretto è di Henri Saint-Georges. L’opera fu composta tra Bougival e Parigi nel 1847/’48 e La “prima” italiana si tenne al Teatro Dal Verme di Milano il 5 dicembre 1876. Lo spartito riportato nel francobollo fu stampato dall’editore parigino Lemoine nel 1848, mentre la partitura d’orchestra fu edita nel 1851 dall’editore Troupenas, sempre nella capitale francese. A Genova l’opera giunse il giorno di Natale del 1885 (quindi esattamente cento anni prima dell’emissione del francobollo di Andorra!) al Teatro Margherita, come spettacolo di apertura della stagione 1885/’86. Non solo, ma questa fu l’opera lirica che inaugurò il teatro genovese, sorto sul vecchio Andrea Doria. Per inciso, le cronache elogiano l’eleganza e la splendida fattura del nuovo teatro, pur rilevando che alcune parti di secondaria importanza dovevano ancora essere completate.

Jacques François Fromental Élie Halévy (Parigi, 27-V-1799 – Nizza, 17-III-1862) fu l’allievo prediletto di Luigi Cherubini al Conservatorio di Parigi e, a sua volta, fu l’insegnante di Bizet, Gounod, Lecocq, Bazin e Duvernoy. La figlia Geneviève sposò Bizet. Apprezzatissimo didatta, l’ebreo Halévy, il cui vero nome era Elias Lévy, è noto soprattutto per l’opera La Juive (L’ebrea), ma bisogna ricordare che proprio per Le val d’Andorre daHector Berlioz ebbe parole di sperticato elogio, anzi definì l’opera un vero capolavoro, soprattutto per la felice vena melodica nelle parti vocali, la cura nella strumentazione, per la resa musicale dell’atmosfera basca e per l’intima unione fra parola e musica, questo ritenuto il massimo riconoscimento possibile da Berlioz. Il Nicaragua ha indirettamente ricordato Halevy e la sua opera L’ebrea in un francobollo dedicato al grande Enrico Caruso nel 1975.

La vicenda si svolge ai tempi di Luigi XV nella Val d’Andorra, sui Pirenei, vicino alla frontiera tra Francia e Spagna, e narra del cacciatore Stéphan (tenore) conteso fra tre donne, la vedova spagnola Thérésa (mezzosoprano), l’ereditiera Georgette (soprano) e la diciottenne Rose de Mai (soprano), quest’ultima trovatella allevata dal capraro Jacques Sincère (basso), dotato di poteri magici. Volendo risparmiare al lettore la complessa trama, comunico che alla fine Stéphan sposerà la giovane Rose, mentre il guardiapesca Saturnin (tenore) si unirà a Georgette. La medesima vicenda fu messa in musica da altri compositori, fra i quali Antonio Cagnoni, nato a Godiasco (Pavia), che ebbe la prima esecuzione al Teatro della Canobbiana di Milano nel 1851, cioè venticinque anni prima dell’opera di Halévy.

La rappresentazione genovese iniziò fra l’indifferenza generale, per poi giungere ad un pieno successo finale, e ciò fu sicuramente dovuto all’estrema raffinatezza dello stile di Halévy, tanto che molti hanno ritenuto che il lavoro non fosse il più adatto per una inaugurazione teatrale, in quanto non di immediato impatto. Alla fine, però, l’esito diede ragione agli organizzatori, e la “svolta” si ebbe nella romanza di Rose del secondo atto Faudra t’il donc pale éperdue.

La famiglia Halevy conta diversi artisti di vario genere. Il fratello dell’autore de L’ebrea, peraltro figlio dello scrittore Élie, si chiamava Léon ed era uno storico ed un drammaturgo. Suo figlio Ludovic era commediografo e suo nipote Daniel uno storico.

SEZIONE1 – MUSICA E MUSICISTI
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO18 pta
statoANDORRA (PRINCIPATO)
giorno di emissione03/05/1985
tiratura750.000
Serie completa –n° valori2

Il 18 pta è dedicato all’inno nazionale d’Andorra, composto da Enric Marfany Bons (1871 – 1842) su parole di Joan Benlloch i Vivò (29 dicembre 1864 – 14 febbraio 1926), adottato dal 1921, ma alcune fonti riportano la data del 1914.

E’ molto difficoltoso trovare notizie del compositore, il cui nome riportato dal francobollo è incompleto, mancando il secondo cognome Bons. L’autore del testo è invece un personaggio molto noto, essendo stato vescovo a La Seul d’Urgel, comune spagnolo che si trova a 13 km da Andorra, dal 1906 fino ai primi giorni del 1919. Questa carica comportava anche il titolo di co-principe di Andorra (l’altro co-principe era il presidente francese). Il 7 marzo 1921 fu nominato cardinale dal papa genovese Benedetto XV.

Comunque, circola ancora oggi un gustoso aneddoto intorno alla prima guerra mondiale: proprio il co-principe Benlloch dichiarò guerra all’Austria, ma fortunatamente per il Kaiser Franz Joseph, i “dodici” temerari soldati del grande esercito di Andorra non andarono in prima linea a combattere…

Andorra ha emesso una serie dedicata ai suoi vescovi iniziata nel 1979. Proprio in quell’anno il valore da 13 pta riguarda il nostro co-principe, mentre quello minore (1 pta) funge da titolo generale.

Probabilmente in omaggio all’appartenenza ecclesiastica del “guerrafondaio” Benlloch, lo spartito riportato nel francobollo è una versione per coro all’unisono e organo, invece che pianoforte o banda. Musicalmente, il brano strizza diplomaticamente l’occhio sia alla Marsigliese che all’inno spagnolo. Ecco il testo, dedicato a Carlo Magno:
Il grande Carlo Magno, mio Padre mi ha liberato dai Saraceni,
E dal cielo mi ha donato la vita di Meritxell, la grande Madre.
Principessa nacqui e Vergine, neutrale tra due nazioni.
Sola resto l’unica figlia dell’Impero Carolingio.
Credente e libera per undici secoli, credente e libera voglio essere.
Siano le leggi i miei tutori e i miei Principi difensori!
SEZIONE1 – MUSICA E MUSICISTI
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO6s
statoAUSTRIA
giorno di emissione03/05/1985
tiratura3.800.000
Serie completa –n° valori1

L’Austria approfitta dell’anno europeo della musica per commemorare un suo grande compositore e teorico della musica, Johann Joseph Fux (Hirtenfeld, 1660 –Vienna, 13 febbraio 1741) nel 325° anniversario della nascita. Venticinque anni dopo, la madrepatria lo ricorderà ancora per il 350°. Fux scrisse opere (drammi per musica), molta e raffinata musica sacra ed un importante trattato di contrappunto e fuga (Gradus ad Parnassum), realizzato in forma di dialogo immaginario tra il maestro Aloisio (Giovanni Pierluigi da Palestrina) e l’allievo Giuseppe (lo stesso autore).

Fux fu Maestro di Cappella per una quarantina d’anni alla corte di Vienna sotto ben tre imperatori, Leopoldo I, Giuseppe I e Carlo VI.

Per quanto riguarda le curiosità filateliche, riporto qui sotto un incredibile “svarione” austriaco. La busta commemora chiaramente nel 1985 il 350° (e non il 325°) della nascita del compositore in occasione dell’anno europeo della musica con il Concerto di Capodanno ed il Wiener Stadtopernballett, mentre l’annullo riporta la cifra esatta (prima immagine a sinistra).

SEZIONE1 – MUSICA E MUSICISTI 
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO12f
statoBELGIO
giorno di emissione13/05/1985
tiratura2.318.408
Serie completa –n° valori2

In presenza di un “colosso” come Cesar Franck, è evidente che sia il Belgio, che gli ha dato i natali, che la Francia, che lo ha adottato, se lo contendano anche a suon di… francobolli.

In occasione dell’anno europeo della musica, però, appare giusto che sia la prima nazione citata ad onorare l’artista. Cesar Franck, o, meglio, Cesar-Auguste-Jean-Guillame-Hubert Franck, nacque a Liegi il 10 dicembre 1822 e morì a Parigi l’8 novembre 1890. Era figlio di Nicolas Joseph, addetto alla contabilità presso un banchiere agente di cambio, e dalla tedesca Marie-Catherine Barbe Frings, figlia di un negoziante di stoffe di Aquisgrana. Il padre era molto ambizioso ed interessato ai soldi, e fece studiare musica ai due figli, il nostro Cesar e Jean-Hubert-Joseph, al Conservatorio di Liegi con il preciso intento di farne dei virtuosi ricavandone cospicue ricchezze. Nel 1835, dopo che Cesar aveva già sostenuto diversi concerti in Europa per volere del genitore, questi si trasferì a Parigi, portando i ragazzi al Conservatorio della capitale dopo aver ottenuto la nazionalità francese. Cesar intraprese una brillante carriera di pianista virtuoso e di compositore. La presenza a Parigi di una concorrenza di grande valore (Chopin, Liszt, Thalberg, Pleyel, e scusate se è poco…), indusse il Nostro a cercare fortuna nella composizione di musica sacra (scrisse allora l’oratorio Ruth) e organistica. E’ curioso oggi dover constatare che il suo primo brano (Pièce d’orgue), del 1846, verrà pubblicato solamente nel 1973! In effetti, Franck veniva apprezzato in vita più come insegnante che come compositore. Quando, finalmente, la meritata fama stava probabilmente per arrivare, un problema polmonare lo afflisse pesantemente e, dopo essere riuscito a scrivere alcuni ultimi brani, morì. Impensabile elencare le composizioni, i concerti, gli allievi e le amicizie importanti di Franck, ma, per i frequentatori di concerti, basterà citare alcuni brani per pianoforte (Preludio, Corale e Fuga – Preludio, aria e finale) e per organo (Tre corali – Preludio, Fuga e Variazioni – Pièce héroïque).

Per quanto riguarda il francobollo emesso dal Belgio, oltre al noto ritratto del compositore all’organo, sullo sfondo si vede un frammento di spartito: si tratta del manoscritto originale della conclusione del citato Preludio, Aria e Finale per pianoforte, con la dedica alla pianista Marie Léontine Bordes-Pène (Lorient, 25 novembre 1858 – Rouen, 24 gennaio 1924) di pugno del compositore.

La Francia emetterà il suo francobollo dedicato a Franck il 13 aprile 1992 nell’ambito di una serie dedicata ai musicisti francesi, stampata in libretto, comprendente anche Satie, Schmitt, Honegger, Auric e la Tailleferre.


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