Marco Ghiglione

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Filatelia & Musica

L’organo nei francobolli

parte seconda: gli organi Silbermann

Dopo il doveroso omaggio al dott. Albert Schweitzer, in realtà avrei gradito moltissimo poter iniziare da qualcosa di italiano, ma, se escludiamo il primo valore della serie commemorativa di Giuseppe Verdi del 1951 ed alcune canne appena accennate (o almeno tali sembrano…) dei due valori CEPT del 1985, l’Italia, patria dei Callido, degli Antegnati, dei Serassi, e chi più ne ha più metta, non ha mai emesso un solo francobollo dedicato ai suoi preziosi strumenti. Fortunatamente, esistono diversi annulli promossi dagli organizzatori dei Festivals Organistici. Manco a dirlo, ben diversa è la situazione all’estero, soprattutto dove la musica viene rispettata e considerata. Non potendo quindi iniziare da una casa organaria italiana, volentieri lo faccio dalla Silbermann, gloriosa e storica azienda tedesca, oggetto di una nota serie della DDR emessa nel 1976.

Quella dei Silbermann era una famiglia di organari e cembalari tedeschi, la cui attività percorre quasi due secoli. La genealogia è così costituita:

fig. 1 – la genealogia della famiglia Silbermann

Michael (?, 1640 – ?, 1713), maestro carpentiere, ebbe due figli, Andreas e Gottfried, che iniziarono l’attività.

Andreas (Kleinbobritzsch, 16 maggio 1678 – Strasburgo, 16 marzo 1934), dopo un periodo di apprendistato, si trasferì a Strasburgo e fondò la sua casa organaria. Dopo aver trascorso alcuni anni a Parigi, tornò e rimase a Strasburgo. L’organo della Cattedrale di Strasburgo (del 1716) viene considerato il suo capolavoro

Gottfried (Kleinbobritzsch, 14 gennaio 1683 – Dresda, 4 agosto 1753), fratello del precedente, con il quale dapprima collaborò e poi ne diresse l’azienda durante il suo periodo parigino. Geniale costruttore di clavicordi e fortepiano, fu il capostipite della più antica dinastia tedesca di costruttori di pianoforti. In questo campo fu lui a sviluppare le idee dell’italiano Bartolomeo Cristofori (l’inventore del pianoforte), ideando i pedali che sollevano gli smorzatori e lasciano vibrare le corde una volta sollevate le dita dai tasti, congegno tuttora presente ed utilizzato normalmente.

Costruì 47 organi, di cui 29 in Sassonia. Fu proprio Gottfried che eseguì l’organo di Rötha, del quale parleremo tra breve. Il suo capolavoro è quello della Hofkirche di Dresda (del 1754), rimasto incompiuto a causa della morte dell’organaro probabilmente a causa di un’intossicazione da vernice. Un suo strumento importante è pure quello della cattedrale di Freiberg, con tre manuali, 44 registri e 2674 canne, costruito nel 1714. Per questo 300° anniversario, fra le numerose manifestazioni musicali in calendario, è previsto un concerto con la partecipazione di cinque organisti dai vari continenti, Rie Hiroe (Giappone), Jeremy Joseph (Sud Africa), Nathan Laube (USA), Christopher Wrench (Australia) e Albrecht Koch (Germania). Nel 1990 fu fondata la Gottfried-Silbermann-Gesellschaft, con lo scopo principale di far conoscere l’opera del Silbermann, oltre che dei suoi parenti ed allievi, il cui presidente è il citato M° Albrecht Koch.

Johann Andreas (Strasburgo, 24 giugno 1712 – ivi, 11 febbraio 1783), figlio di Andreas, che costruì oltre 50 organi.

Johann Daniel (I) (Strasburgo, 31 marzo 1717 – Lipsia, 9 maggio 1766), fratello del precedente, che ad un certo punto rilevò a Freiberg la ditta dello zio Gottfried. Costruì anche strumenti a tastiera e meccanici.

Johann Gottfried (?, 1722 – ?, 1763) costruì strumenti a tastiera, ma non organi.

Johann Heinrich (Strasburgo, 24 settembre 1727 – ivi, 15 gennaio 1799), nipote di Gottfried, costruì strumenti a tastiera di ogni tipo molto apprezzati all’estero, tanto è vero che alcuni furono venduti perfino in India. Fu anche organista a St. Thomas a Strasburgo.

Johann Daniel (II) (?, 1745 – ?, 1770) costruì organi a Strasburgo.

Johann Josias (?, 1765 – ?, 1786) costruì organi a Strasburgo.

Johann Friedrich (?, 1762 – ?, 1817) fu organaro e organista a Strasburgo.

Venendo alla serie in oggetto, il primo valore, di 10 pf, è dedicato ad uno strumento che si trova a Rötha, una cittadina sassone a 128 metri sul mare a 15 km a sud di Lipsia di circa 4.000 abitanti, immersa in un territorio noto per la produzione di vino e sidro di mele e per i bellissimi laghi. In autunno si svolge una nota manifestazione denominata Obstweinfest, cioè festival del vino di frutta. Le prime notizie della città risalgono al 1127.

Ecco il francobollo:

fig. 2 – Germania Est – 1976 – serie completa – fig. 3 – Germania Est – il 10 pf.

Innanzitutto, bisogna stabilire esattamente di quale strumento si tratti: il francobollo non lo specifica. Alcuni cataloghi riportano, correttamente, che lo stesso si trova nella Georgenkirche. In realtà a Rötha esistono due organi Silbermann dalla facciata molto simile, ragion per cui alcuni cataloghi o pubblicazioni o siti specializzati non specificano l’ubicazione di quello riprodotto dal francobollo, oppure aggiungono un punto interrogativo. Altri ancora collocano la chiesa di S. Giorgio a Lipsia invece che a Rötha. Per tutti questi motivi, ho riportato qui sotto le caratteristiche e le immagini di entrambi gli strumenti esistenti a Rötha, quello della Georgenkirche e l’altro della Marienkirche. Dalla parte centrale del prospetto delle canne, diviso in due ordini nel primo e ininterrotto per il secondo, si evince senza ombra di dubbio che l’organo rappresentato dal francobollo tedesco è il primo, appunto. Volendo scendere in dettagli più tecnici, dalle immagini si deve notare che il “nostro” organo ha due tastiere e un ben maggiore numero di registri, mentre l’altro possiede una sola tastiera ed è più limitato.

Quest’ultimo, il cui relativo contratto venne stipulato il 12 novembre 1721, viene definito “la piccola gemma”. Nei secoli, lo strumento non ha subito gravi danni o modifiche significative. Smontato e portato in un luogo sicuro durante l’ultima guerra a causa di danni subiti dalla chiesa, fu ripristinato nel 1950 in occasione del Festival Bach (200° della morte del grande compositore), ma collocato a Lipsia e a Berlino. Solo nel 1960 fu riportato nella sua sede originaria. La pregevolezza del piccolo strumento indusse molti grandi musicisti a volerlo suonare; fra questi, Felix Mendelssohn-Bartholdy.

Il “nostro” organo, invece, è il risultato di un contratto stipulato il 22 dicembre 1718 fra la comunità di Rötha e Gottfried Silbermann, con l’ulteriore firma del suo collaboratore Zacharias Hildebrandt, e fu inaugurato (e consacrato) il 9 novembre 1721, con un’esecuzione di musiche di Johann Kuhnau, da lui stesso dirette, su testo di Johann Christian Langbein. Nei secoli, lo strumento non ha subito modifiche nelle sue parti essenziali, anche se con diversi interventi mirati ad adattarlo alla mutevolezza del gusto. Le due guerre mondiali hanno provocato vari danni; inoltre tredici canne mute della facciata dovettero essere cedute nel 1917, e furono rimpiazzate nel 1930. Ricordo che, spesso, le canne di facciata degli organo fungono da mero ornamento, e, quindi, “non suonano”. Non bastasse, già dai primi anni del XIX secolo le canne di legno (il materiale utilizzato per le canne dipende dal registro che si vuole realizzare) erano state attaccate da tarli, e numerosi interventi sono stati operati a combatterli, anche in pieno ‘900, costringendo a sostituire le canne più deteriorate con delle copie fedeli. Oggi l’organo della Georgenkirche è una vera meta turistica. L’edificio originale (romanico) risale circa al 1140, mentre vari rifacimenti, come ad esempio quello del coro, oggi in stile tardo gotico, furono effettuati intorno al 1510. Durante recenti lavori di restauro (1970) sono stati ritrovati vari antichi e preziosi affreschi. Il soffitto in legno, restaurato nel 1896, garantisce un’eccellente acustica. Il primo organo fu costruito nel 1614 da parte di Josias Ibach di Grimma, una località che si trova nei pressi di Rötha, ma, dopo vari restauri, non era più funzionante. Per questo motivo si decise di sostituirlo con lo strumento di Silbermann. Fu il citato Kuhnau, che fu il predecessore di Johann Sebastian Bach alla carica di Kantor alla Thomaskirche di Lipsia, ad effettuare le verifiche a lavoro ultimato, insieme all’organista alla corte di Altenburg, Gottfried Ernst Bestel

fig. 4 – La festa del vino di frutta di Rötha in una vecchia cartolina


fig. 5 – stemma
della città di Rötha

fig. 6 – targa commemorativa a ricordo dei 
due strumenti  Silbermann di Rötha

(Georgenkirche e Marienkirche)

fig. 7 – ubicazione di Rötha rispetto a Lipsia

fig. 8 – ingrandimento della firma originale di Gottfried Silbermann

Georgenkirche

fig. 9a – Chiesa di S. Giorgio – esterno

fig. 9b – Chiesa di S. Giorgio – interno

fig. 9c – Chiesa di S. Giorgio –  – l’organo Silbermann

fig. 9d – Chiesa di S. Giorgio – l’elenco dei registri dell’organo, nel documento originale scritto da Silbermann

fig. 9e – Chiesa di S. Giorgio – la consolle
(due tastiere e pedaliera)

Marienkirche

fig. 10a – Chiesa di S. Maria – esterno

fig. 10b – Chiesa di S. Maria – interno

fig. 10c – Chiesa di S. Maria – l’organo Silbermann

fig. 10d – Chiesa di S. Maria – l’elenco dei registri dell’organo, scritto  nel documento originale scritto da Silbermann

fig. 10e – Chiesa di S. Maria – la consolle
(una tastiera e pedaliera)

REGISTRIREGISTRI
I Hauptwerk C, D – c3
1. Bordun
2. Principal
3.  Rohr-Flöte
4.  Octava
5.  Spitz-Flöte
6.  Quinta
7.  Octava
8. Cornet III (ab c1)
9.  Mixtur III
10. Cÿmbeln II
II Oberwerk C, D – c3
11. Gedackt 8′
12. Quintadena 8′
13. Principal 4′
14. Rohr-Flöte 4′
15. Nasat 3′
16. Octava 2′
17. Tertia 13/5
18. Quinta 11/2
19. Sifflet 1′
20. Mixtur III
Pedal C, D – c1
21. Principal-Bass 16′
22. Posaune 16′
23. Trommete 8′
Koppeln: Schiebekoppel II/I,
Pedalkoppel I/P
Nebenregister: Tremulant
Manualwerk C, D – c3
1. Principal8′
2. Gedackt8′
3. Octava4′
4. Rohr-Flöte4′
5. Nassat3′
6. Octava2′
7. Tertia13/5
8. Quinta11/2
9. Sifflet1′
10. Cymbeln II
Pedal C, D – c1
11. Subbass
16′Pedalkoppel  
fig. 9f – Chiesa di S. Giorgio – disposizione fonica dell’organo Silbermannfig. 10f – Chiesa di S. Maria – disposizione  fonica dell’organo Silbermann

fig. 11 – Cartolina Maximum – fig. 12 – Particolarità di un 10pf.: la “R” di Rötha è aperta in alto

fig. 13 –  Affrancatura
e annullo FDC
con la serie completa
su una busta spedita in Uruguay



fig. 14 – Affrancatura con quattro esemplari
del valore da 10 pf.




fig. 15 – annullo del 1936 dell’Ufficio Postale di Rötha
che ricorda gli strumenti Silbermann della città