Marco Ghiglione

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Filatelia & Musica

L’organo nei francobolli

parte quinta: gli organi Silbermann

Il quarto e ultimo valore (50 pf.) della serie emessa dalla Germania Orientale nel 1976 e dedicato al grande organaro settecentesco Gottfried Silbermann riguarda il grande strumento della cattedrale cattolica di Dresda.

Dresda, capitale della Sassonia di circa 400.000 abitanti sulle rive del fiume Elba, durante l’ultima guerra mondiale subì disastrosi bombardamenti (13 e 14 febbraio, 2 marzo e 17 aprile 1945) che causarono tra le 18 e le 25.000 vittime, e secondo alcuni quasi 200.000. I primi insediamenti si ebbero già nel neolitico, ma le documentazioni più antiche risalgono al 1206. Dal 1485 è stata la sede dei duchi di Sassonia e dal 1547 anche dei principi elettori, e la prima porcellana europea venne prodotta proprio a Dresda nel 1710. Dopo la guerra e fino al 1990 la città è appartenuta alla Germania Orientale.

fig. 3, 4 – FDC della serie emessa dalla Germania Orientale nel 1956 per il 750° anniversario

della città di Dresda e cartolina postale con l’immagine del Teatro dell’Opera

fig. 5 – Germania Orientale: annullo per il 750° anniversario della città di Dresda

Il Teatro dell’Opera di Dresda ha anche diverse denominazioni:

–       Semperopera, in omaggio all’architetto che lo progettò, Gottfried Semper, che si ispirò a forme neorinascimentali e barocche.

–       Königliches Hoftheater, il nome originale in epoca monarchica

–       Sächsische Staatsoper, nome attribuito in epoca recente, cioè Opera di Stato della Sassonia

La prima costruzione risale al 1838/41, ma un incendio lo distrusse già nel 1869. Un nuovo progetto, più moderno, fu portato a termine tra il 1878 ed il 1880 dal figlio di Semper, in esilio per motivi politici. Durante la 2.a guerra mondiale l’edificio fu distrutto dai bombardamenti, e l’attuale struttura è sorta fra il 1977 ed il 1985, ispirandosi ai progetti originali. Il teatro è uno dei più importanti a livello internazionale, e possiede la celebre orchestra Sächsische Staatskapelle Dresden.

Fig. 6, 7, 8 – Teatro dell’Opera di Dresda (arch. Gottfried Semper): francobollo della Germania Federale

del 1987, della Germania Orientale del 1990 e della Germania riunificata del 2003

fig. 9, 10 – Dresda: foglietto della Germania Orientale del 1985 emesso per la riapertura del Teatro dell’Opera 
e francobollo con annullo tedesco del 2001 per il 250° della cattedrale cattolica

fig. 11, 12, 13 – Cattedrale cattolica di Dresda: “foglio 1° giorno” tedesco del 2001, cartolina d’epoca e maximum

fig. 14, 15, 16 – Cattedrale cattolica di Dresda: erinnofili vari

Fig. 17, 18, 19 – Cattedrale cattolica di Dresda: erinnofili pubblicitari di una nota azienda produttrice di margarina

statoGermania Est
data di emissione27/01/1976
serieOrgani di Gottfried Silbermann
n° valori serie4
valore nominale50 pf
dentellatura14
filigrana 
tiratura2.000.000
stampafotoincisione
dimensionimm. 26 x 43
disegno 
note

Il contratto per la costruzione del nuovo organo fu stipulato il 27 luglio 1750, pattuendo un costo di 20.000 talleri. Il 10 agosto dello stesso anno Silbermann conclude un accordo di collaborazione con Zacharias Hildebrandt. Silbermann non riuscirà a vedere completato lo strumento: infatti muore il 4 agosto 1753, e suo nipote Johann Daniel fu incaricato di completarlo. Alla fine del 1754 la cassa dell’organo è completa e rivestita di foglia d’oro, pronta per l’inaugurazione dello strumento, prevista per il 2 febbraio 1755. Nel tempo, i responsabili per la manutenzione furono Daniel Silbermann, Tobias Schramm, Gottfried Hildebrandt, Friedrich Treubluth, Carl August Venzky Johann Andreas Uthe, Johann Gotthold Jehmlich e Carl Eduard Jehmlich. Nel 1883  l’organo venne accordato a 425 Hz (dai 415 Hz originali), e nel 1938 fu portato a 440 Hz (cioè circa mezzo tono più alto dell’originale), e Emil e Bruno Jehmlich prolungarono la pedaliera fino a Fa. Nel mese di gennaio del 1944 si tenne un ultimo concerto e, per il pericolo dei bombardamenti, tra giugno e novembre 1944 l’organo fu smontato dai fratelli Jackson e portato al monastero di Marienstern a Panschwitz-Kuckau. Tra il 13 e il 14 febbraio successivo la cassa ed i mantici furono distrutti durante il bombardamento. In sostanza, dei tre organi Silbermann esistenti a Dresda, l’unico a salvarsi fu quello del francobollo di cui stiamo parlando. Nel 1947 fu decisa la ricostruzione, nel 1964 gli stessi fratelli Jackson iniziarono a portare i materiali nella loro ditta, ed i lavori cominciarono nel 1967. Il materiale non presentava problemi se non a causa dell’umidità sofferta durante la permanenza nei magazzini del monastero. L’unico registro andato perduto era l’Unda Maris 8’ del III manuale. Giova ricordare che questo registro produce come effetto fisico un tremolo (battimenti) visibile dall’inviluppo delle creste delle onde risultanti dall’utilizzo simultaneo di due canne leggermente scordate una rispetto all’altra, e che la dicitura “8’”, cioè “8 piedi”, si riferisce all’altezza della canna più lunga del registro, il primo Do a sinistra, cioè circa 2 metri e mezzo. In questo caso, però la prima canna corrisponde al Sol della prima ottava (in altri strumenti si parte anche dal secondo Do). Quindi, il termine 8’ si riferisce al registro, che comunque va accoppiato con il principale 8’ per dare l’effetto citato, come se fosse intero. Basandosi su vecchi prospetti e fotografie, vennero ricostruite la cassa e le decorazioni da parte di Max e Joachim Engelstädter, Walter Thürmer e Rosi Schwabe, mentre molte discussioni suscitò il problema dell’accordatura, anche perché diverse canne erano state tagliate al momento dell’innalzamento del diapason. L’inaugurazione dell’organo ricostruito avvenne nel 1971. L’ultimo restauro è stato operato da Jehmlich nel 2002. Quando non lavora alle canne in porcellana di Meissen (argomento di un prossimo articolo), Ralf Jemlich è impegnato con gli organi di Gottfried Silbermann. La sua famiglia ripara e restaura questi strumenti fin dal 1836. Settimanalmente, il mercoledì alle 11,45 si tiene un breve recital organistico di 30 minuti. Bisogna ricordare che fu proprio dopo aver suonato “questo” organo che Mozart disse: “Questi strumenti sono magnifici oltre misura”, e che questo è l’organo più grande costruito da Silbermann, con i suoi 47 registri su tre manuali e pedaliera e circa 3.500 canne.

fig. 20, 21, 22 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda:

una immagine recente e due più datate, uguali, una delle quali maximum

Hauptwerk:Principal 16´
Octav-Principal 8´
Cornet 5fach
Viol da Gamba 8´
Bordun 16´
Octava 4´
Rohrflöte 8´
Spitzflöte 4´
Quinta 3´
Octava 2´
Tertia 1 3/5´
Mixtur 4fach
Cymbel 3fach
Fagott 16´
Trompete 8´
Oberwerk:Principal 8´
Quintaden 16´
Unda maris 8´
Gedackt 8´
Octava 4´
Quintaden 8´
Rohrflöte 4´
Nasat 3´
Octava 2´
Tertia a 3/5´
Flageolet 1´
Mixtur 4fach
Vox humana 8´
Echo 5fach
Brustwerk:Principal 4´
Gedackt 8´
Rohrflölte 4´
Nasat 3´
Octava 2´
Sesquialtera 4/5 / 1 3/5´
Quinta 1 1/2´
Sifflet 1´
Mixtur 3fach
Chalumeau 8´
Pedal:OctavBaß 8´
OctavBaß 4´
Mixtur 6fach
TrompetenBaß 8´
ClarinBaß 4´
PosaunenBaß 16´
PrincipalBaß 16´
Großer Untersatz 32´
Tremulant
Schwebung für das OW
Baßventil
Manualschiebekoppel
Sperrventile
Kalkantenklingel

fig. 23 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda:disposizione fonica

fig. 24, 25, 26 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda: i lavori alla cassa,

l’attuale consolle a tre tastiere ed una fase del restauro

A fianco della navata principale, a destra dell’altare, è stato costruito un piccolo organo ancora dalla ditta Jackson di Dresda, che è stato utilizzato durante i lavori di restauro del Silbermann. Questa la disposizione fonica:

Manual

Prinzipal 8´ Gedackt 8´ Oktave 4´ Rohrflöte 4´ Nasat 2 2/3´  Waldflöte 2´ Terz 1 3/5´ Mixtur 4fach

Pedal

Subbaß 16´ Gedacktbaß 8´

fig. 27, 28 – L’organo “provvisorio” della cattedrale di Dresda

Appendice: Il suono dell’organo della cattedrale cattolica di Dresda
Molti sforzi sono stati fatti per restituire allo strumento di Gottfried Silbermann il suo suono originale. E’ rintracciabile facilmente una sintesi della documentazione (dalla quale sono riprese le notizie che seguono), che ha per titolo “Documenting the acoustics of the Silbermann pipe organ at the Catholic Cathedral in Dresden before and after the restoration of 2002” al linkhttp://www.acoustics.org/press/155th/ahrens.htm.
Innanzitutto bisogna ricordare che, differentemente dagli organi della Germania settentrionale, caratterizzati da un suono più robusto, quelli di Silbermann sono caratterizzati, ad esempio, da un suono più argentino nei flauti e da una maggiore ricchezza negli armonici acuti. Mantenere, ed allo stesso modo, questi segni distintivi per tutte le canne non è cosa da poco. Si tratta, ad esempio, di saper regolare perfettamente i labbri delle canne. In questo caso, poi, per far ritornare lo strumento all’antico splendore era necessario allungare le canne (che, ricordiamolo, erano state tagliate nel 1938) per ritornare al diapason originale di 415 Hz, e naturalmente con un materiale appropriato. Bisogna sottolineare che, accorciando le canne, risulta un diametro più largo in rapporto all’altezza, e ciò modifica il timbro che ne risulta. Alla fine, il risultato lascia tutti sbalorditi: la “formante” passa dai 1.200-1.800 Hz trovati (che è tipico delle vocali ‘ö’, ‘ä’ and ‘e’) al range 800-1.000 Hz (appartenente alle vocali “o” e “a”). Uno dei risultati pratici è che la struttura musicale dei brani che vi vengono suonati è oggi più evidente, anche se il diapason a 440 Hz aveva reso più pronta la risposta della produzione del suono.Inoltre, va detto che anche la scelta del diapason faceva parte della grande sapienza di Silbermann e dei suoi allievi di costruire strumenti che fossero perfettamente inseriti nell’acustica dell’ambiente.

Obertonspektrum und Einschwingvorgang

Verschiebung der Formanten

Fig. 29, 30, 31, 32 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda:

i parametri acustici prima e dopo il restauro del 2002

Spektral-Darstellung

Georg Böhm – Freu Dich sehr, o meine Seele – partita 5

fig. 33, 34 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda:

spettri elettro-acustici dello stesso brano eseguito prima e dopo il restauro

fig. 35, 36 – L’organo Silberman della cattedrale cattolica di Dresda: spettri elettro-acustici dello stesso brano eseguito prima e dopo il restauro

Miscellanea: il suono registrato in filatelia ed erinnofilia

fig. 37, 38, 39 – Onde sonore sullo schermo dell’oscilloscopio