PALAZZO SAN GIORGIO

CAPITOLO II

Mostra Colombiana Internazionale

In occasione del V° centenario della nascita di Cristoforo Colombo, una mostra rigorosamente scientifica è organizzata dal 12 ottobre 1950 al 12 ottobre 1951. Il Presidente del Consorzio Autonomo del Porto di Genova, il  Generale Filiberto Ruffini mette a disposizione del Comitato Organizzatore il Palazzo San Giorgio, le cui sale si prestano degnamente quali naturali ed ideali spazi per accogliere moltissimi cimeli in mostra giunti da 25 nazioni.

Carta intestata ed autografo del Presidente del Consorzio Autonomo del Porto di Genova.

L’iniziativa è incoraggiata e benedetta dal Pontefice Pio XII, il plauso incondizionato del Presidente della Repubblica Prof. Luigi Einaudi, nonché del Presidente del Consiglio On. Alcide De Gasperi.

Durante  la visita alla mostra il Presidente della Repubblica, durata due ore, è rimasto affascinato ed emozionato.

Papa Pio XII.--Prof. Luigi Einaudi.

On Alcide De Gasperi.

Biglietto d’ingresso della mostra colombiana.

Cartolina maximum, riproducente la veduta di Genova del tempo di Cristoforo Colombo, della fine del XV secolo,
ricopiata da Cristoforo Grassi nel 1597 per ordine dei Padri del Comune.

Statua di Cristoforo Colombo giovanetto, opera dello scultore Guido Monteverde, Castello d’Albertis, Genova.

Cartolina 1° Giorno d’emissione del francobollo del V° centenario colombiano, riproducente l’affresco  di Giovanni Battista Carlone,
cappella di Palazzo Ducale, Genova.

Guida Programma ufficiale della Mostra Colombiana. Ritratto di Colombo, miniatura di anonimo, sec. XVI, Museé de Cluny, Parigi.

1ª di copertina.

pagine interne.

pagine interne.

pagine interne.

4ª di copertina--Volantino delle manifestazioni collaterali.

Annullo meccanico di propaganda della Mostra Internazionale Colombiana.

Cartolina commemorativa, con annullo speciale in uso presso la mostra colombiana.

Cartolina maximum, Cristoforo Colombo davanti al Consiglio di Salamanca, dipinto da Nicolò Barabino, Palazzo Orsini, Genova.

Cartolina riproducente il frontespizio del Codice dei Privilegi di Cristoforo Colombo, Galata Museo del Mare, Genova.

Cartoncino venezuelano, riproducente uno schizzo annesso al Codice dei Privilegi, Galata Museo del Mare, Genova.

Cartolina maximum, Cristoforo Colombo, tratto dall’affresco di Lazzaro Tavarone, Palazzo Francesco Ferrari, già Chiavari Belimbau, Genova.

Francobollo riproducente lo schizzo autografo di Colombo della parte settentrionale dell’isola di Haiti, Archivio de Las Indias, Siviglia.

Cartolina con ritratto di Cristoforo Colombo, dipinto attribuito a Ridolfo del Ghirlandaio, Galata Museo del Mare, Genova.

Busta del Comitato Organizzatore, con affrancatrice meccanica del Municipio di Genova.

Mostra Tecnico-Storica del Porto di Genova

In occasione del cinquantesimo anniversario del Consorzio Autonomo del Porto di Genova, dal 12 febbraio al 30 luglio 1953 a Palazzo San Giorgio è organizzata una mostra sulla storia del Porto di Genova.

Tessera di libero ingresso alla mostra.

Genova emporio preromano, a seguito dei lavori di sistemazione urbanistica della via XX Settembre nel 1898, e successivi scavi fino all’area della chiesa di Santo Stefano nel 1946; viene scoperta una necropoli arcaica costituita da oltre un centinaio di tombe a pozzetto.

Intero postale “repiquage”, riproducente una tomba a pozzetto – Civico Museo Archeologico Ligure, Genova.

Intero postale “repiquage”, riproducente un cratere attico di produzione greca – Civico Museo Archeologico Ligure, Genova.

La ricchezza dei reperti delle più disparate provenienze provano  l’evidenza della vastità delle relazioni commerciali dell’emporio genovese, almeno a partire da principio del secolo V a.C., di questo periodo sono le ceramiche ed i bronzi più antichi della necropoli.
Nel  42 a.C. Genova entra a far parte politicamente del mondo romano, il porto diventa base navale romana.

Triremi romane da guerra, dotate di un “controrostro” in bronzo a forma di cinghiale, nel 1597 questo reperto è ripescato nelle acque del porto.

Intero postale “repiquage”, riproducente il “controrostro” – Armeria Reale, Torino.

Intero postale “repiquage”, riproducente la lapide con epigrafe di Marco (Vipsanio) Agrippa, ammiraglio di Augusto,
ritrovata nella zona dell’attuale piazza Cavour. Civico Museo Archeologico Ligure, Genova.

Gli Annali del Caffaro, il più grande cronista di Genova, il quale ci ha tramandato le notizie degli avvenimento e
degli atti di governo più importanti dal 1099 al 1163.

Intero postale “repiquage”, riproducente la più antica figurazione della Lanterna (1371).

Veduta di Genova ed il suo porto dalla “Cronica di Norimberga” di Hartman Schedel (1493).

Annullo riproducente un particolare della veduta del porto, la Lanterna ed il Lanternino

Cartolina Maximum, riproducente “L’Autoritratto” di Leonardo da Vinci che visita il porto nel 1498, al seguito di Ludovico il Moro,
per visionare i danni provocati da una mareggiata. Biblioteca Reale, Torino.

recto-
-verso

Tessera d’ingresso ai musei e gallerie municipali di Genova. Riproduzione del quadro “Le flotte francese e genovese davanti a Genova” (1512-14) dipinto da Giorgio Vigne XVII secolo, in cui si nota la fortezza della Briglia a Capo di Faro.
Galata Museo Navale, Genova.

Cartolina riproducente “Allegoria di un convegno navale in occasione della Sacra Lega del 1538”, Anonimo del XVI secolo.
Galata Museo Navale, Genova.

Tessera di riconoscimento relativa della XV Conferenza Internazionale di Diritto Marittimo,
illustrata con il ritratto di Ioseph Laurentii Mariae De Casaregis (1670 – 1737), esperto di diritto marittimo e mercantile.
Autore di opere memorabili del settore, tra cui “Il Consolato del Mare” ed i “Discursus Legales de Commercio”.

Porto di Genova nel XVIII secolo, il molo nuovo. Anonimo.

Scontro navale fra sciabecchi algerini e genovesi. Ex voto di anonimo. Galata Museo Navale, Genova.

Planimetria del Porto di Genova nel 1953.

Annullo meccanico di propaganda della mostra del Porto di Genova.

Mostra Storica sul Banco di S. Giorgio

Una mostra storica di fonti e cimeli è curata dal Banco di Roma dal 16 al 28 maggio 1970, nelle sale del Palazzo San Giorgio, palazzo in cui per quattro secoli il Banco di S. Giorgio ha avuto la sua sede.

La direzione scientifica ed il coordinamento è del Prof. Giorgio Costamagna, direttore dell’Archivio di Stato di Genova.

Cartolina commemorativa ed annullo relativo della mostra.

Mostra del Centenario dell’Istituto Idrografico della Marina

Istituzione sorta il 15 febbraio 1873, come “Ufficio Centrale Idrografico” e nel 1899 cambia denominazione che mantiene fino ad oggi. Primo direttore (e in pratica fondatore) è il capitano di fregata, poi ammiraglio Giovanni Battista Magnaghi.

Fondamentalmente l’istituto concorre alla sicurezza della navigazione marittima ed allo sviluppo della conoscenza dei mari, attraverso la produzione di cartografia navale, documentazione nautica, diffusione d’informazioni nautiche, ricerca oceanografica ed all’efficienza della strumentazione navale.

Ammiraglio Giovanni Battista Magnaghi.

Cartolina riproducente la Regia Nave intitolata all’Ammiraglio G.B. Magnaghi.

31 marzo 1917
Busta raccomandata dalla Regia Nave Ammiraglio Magnaghi per Milano.
Al recto: bollo postale di bordi “Regia Nave/Ammiraglio Magnaghi/31.3.17”, bollo lineare e bollo ovale con la stessa dicitura.
Al verso: bollo di bordo, bollo di transito a Brindisi 2.4.17 3 bollo d’arrivo a Milano 6.4.17.

Cartolina commemorativa dell’Istituto Idrografico della R. Marina.

Raccomandata con A.R. spedita dall’Istituto Idrografico della Marina il 22 maggio 1958 dall’ufficio succursale 21 di Piazza Ferreira.

Cartolina commemorativa del centenario dell’Istituto Idrografico
della Marina, con autografo del bozzettista.

Cartolina commemorativa, affrancata con francobollo commemorativo del
centenario dell’Istituto, annullato con bollo ovale dell’Istituto e bollo tondo
dell’ufficio succursale N. 26 sito in Via G.B. Magnaghi.

1° di copertina

Pieghevole della mostra del 1° Centenario dell’Istituto Idrografico della Marina.

pagine interne.

Mostra sul Credito e Banca dall’Italia all’Europa

Una mostra allestita nel prestigioso Salone delle Compere di Palazzo San Giorgio, svoltasi dal 16 settembre al 18 novembre 1992, è resa possibile grazie alla disponibilità del Consorzio Autonomo del Porto di Genova e del suo presidente Rinaldo Magnani.

Qualificatissima la partecipazione di enti culturali di tutta Europa come: archivi di stato, università, musei, sopraintendenze, pinacoteche, banche, privati, ecc. .

I documenti esposti in mostra sono numerosi, in queste righe ne cito solo alcuni, anche se non sono riprodotti per ovvie ragioni; i documenti sono brevemente ma sufficientemente descritti.

La “rivoluzione commerciale” promuove la nascita in Europa di un sistema che attraverso traffici, capitali, cultura tecnologica, contabile e contrattuale , con incontri scontri: tra popoli, alla ricerca di nuovi territori da sfruttare.

Nella Divina Commedia di Dante il “folle volo” di Ulisse, sembra alludere ad un altro viaggio, quello sfortunato dei genovesi, Vivaldi, del 1291 alla ricerca di una nuova via per le Indie, in anticipo di due secoli del viaggio di Cristoforo Colombo che aprirà nuovo orizzonti sul mondo.

Cartolina riproducente il “folle volo” dell’Ulisse, che Dante descrive nell’Inferno canto XXVI della Divina Commedia.

Annullo di bordo della
Motonave Ugolino Vivaldi

1138

L’Imperatore Corrado III, nel dicembre del 1138 a Norimberga, concede a Genova il diritto perpetuo di battere moneta.

Monete della Repubblica di Genova.
Periodo dei Consoli, Podestà e Capitani del popolo.
(1139 – 1339)

Medaglia (mistura)
Quartarola (oro)
Quartaro (rame)

1194

L’imperatore Enrico VI, il 4 giugno del 1194 a Piacenza, conferma la concessione di Corrado III.

Genova, Archivio di Stato, Fondo manoscritti, Libri iurium.

Con queste decisioni importanti, che nel contempo riconoscono la nascita di un nuovo sistema politico e il successo della innovante formula economica scelta dal ceto dirigente genovese, siamo già nel cuore della grande espansione economica dell’Europa.

1241


La Lega Anseatica, associazione di città del nord Europa, in maggioranza marinare, nella quasi totalità tedesche ed olandesi.Il primo atto della Lega si concretizza con l’unione, nel 1241, fra le città di Lubecca, Amburgo e Brema, con il fine di tutelare i propri interessi commerciali, in seguito altre città si unirono.

3 settembre 1586
Lettera da Amburgo per Londra, indirizzata a Bartolomeo Corsini con “gilda” del mittente (Davide Renieve), indicazioni manoscritte “con Riccardo Sarper” (vettore marittimo) e “chi dio g(uardi)”.

Lubecca

1391

Quietanza di Re Riccardo II d’Inghilterra rilasciata alla Compagnia fiorentina dei Bardi di Londra.

Londra, Public Record Office, Patent Rolls.

Nel 1346 il fallimento della Compagnia dei Bardi è dovuto anche al mancato recupero del credito di oltre un milione di fiorini dai Re d’Inghilterra e Sicilia.

Riccardo II d’Inghilterra.

1396

Manuale di cassa del banco Battista Lomellino, Giovanni Bracelli e C.: registra le operazioni di pagamenti e riscossioni in contanti.

Genova, Archivio di Stato, San Giorgio.

Numerosi sono i genovesi in questo periodo presenti in Portogallo, nei primi viaggi di scoperta: Nicoloso da Recco, Lanzarotto Malocello, Antonio da Noli. Un ruolo rilevante nel potenziamento della marina è affidato nel 1307 dal Re Dionigi a Emanuele Pessagno, numerose sono le presenze genovesi a tutti i livelli della marineria portoghese.

Antonio da Noli e Lanzarotto Malocello

Aerogramma portoghese, riprodecente una stampa del Porto di Lisbona (XIV secolo).
G. Braun e F. Hogemberg, “Civitates orbis terrarum”, Lisbona.

1397

La compagnia Medici – Bicci in Firenze, fondata nel 1397 da Giovanni Medici (figlio di Averardo detto Bicci) in Società con Benedetto Bardi; a partire dal 1435 è rimasta di esclusiva proprietà dei Medici.

Il massimo splendore lo raggiunge con il figlio Cosimo, nonno di Lorenzo il Magnifico. La sua attività spazia dall’industria serica alla serica, dalla raccolta di depositi retribuiti con la partecipazione degli utili al servizio di tesoreria per conto terzi, dal commercio dei generi più vari allo sfruttamento dell’allume.

Cosimo de Medici.
Lorenzo il Magnifico.

I Medici nell’Europa del Cinquecento.

Sono concessi privilegi alle fiere di Lione, nel 1420, come avevano goduto le fiere della Champagne. Modellate sulle vicine fiere del Lemano, quelle lionesi rispettano lo stesso calendario, si tengono nelle feste dell’Epifania, a Pasqua, in agosto e ad Ognissanti, e fanno di Lione una delle più grandi piazze commerciali e finanziarie dell’Occidente.

Il Re Carlo VII contribuisce al risanamento monetario, nel 1475 la creazione di una moneta forte, lo scudo d’oro del sole.

La tipologia delle merci trattate soprattutto una massiccia presenza di panni preziosi, tra cui: seterie, velluti e stoffe intessute con fili d’oro e d’argento.

Gli operatori presenti, mercanti e banchieri fiorentini, lucchesi, genovesi, piemontesi ed alemanni.

Carlo VII Re di Francia.

Riproduzione di stampa antica della città di Lione.

29 maggio 1529
Lettera da Lione per Londra, indirizzata a Filippo Corsini, con “gilda” dei mittenti Franco Capponi e Francesco Spira,
indicazione manoscritta “p(a)g(a)ta”.

1443

Consegna ad un emissario di Jacques CÅ“ur, il 29 aprile 1446 della galeazza di Rodi “Santa Maddalena” di 200 botti di portata, all’ancora nel Porto di Marsiglia, da parte dell’ex proprietario e patrono, Benedetto di Giovanni Turredini.
 

Marsiglia, Archives Départementelles des Bouches du Rhône.

Jacques CÅ“ur, “Argentier” del Re Carlo VII di Francia, primo grande esempio di uomo d’affari francese di grande ricchezza, tentò di fare concorrenza agli italiani nel commercio delle spezie, nelle speculazioni finanziarie e nell’arte della seta. Accusato di malversazioni, processato ed in seguito riabilitato. 

Cartolina maximum, riproducente Jacque CÅ“ur.

1473


Sul finire del Medio Evo la città di Augusta diventa uno dei maggiori centri commerciali e finanziari d’Europa, sede dell’istituto bancario della dinastia dei Fugger. Jakob Fugger è strettamente legato all’ascesa della casa d’Asburgo, con prestiti importanti agli Imperatori Massimiliano, Sigismondo e Carlo V.

Jakob Fugger

1507


Delibera del 13 maggio 1507, del Governo genovese relativa al versamento di 200.000 scudi d’oro del sole a Luigi XII Re di Francia, per indennizzarlo delle spese sostenute per domare la rivolta genovese dell’anno precedente. Il pagamento è previsto alla fiera di Lione, in quattro rate di 50.000 scudi.

Genova, Archivio di Stato, Archivio Segreto.

Cartolina riproducente, Luigi XII che passa per le vie di Genova.
J. Marot, Voyage de Gênes. Paris, Bibliothèque Nationale.


1514

Libro di conto del Banco Balducci, conto corrente di Michelangelo Buonarroti.

Firenze. Archivio di Stato, Spedale di S. Maria Nuova (Balducci).

Cartolina maximum, ritratto di Michelangelo Buonarroti, Daniele da Volterra, Musei Capitolini, Roma.

1519

“Asiento” del 20 aprile 1519 redatto a Barcellona, tra Francisco Vargas, tesoriere dell’Imperatore Carlo V e i banchieri Agostino e Nicola Grimaldi per le provvisioni della casa imperiale.

Simancas, Archivio General, Estado.

Si tratta del primo documento conosciuto sull’amministrazione finanziaria di Carlo V. I genovesi sono presenti in Spagna dal XII secolo, seguiti da altri italiani.

Mercanti, finanzieri, banchieri genovesi insediati in Spagna con vere e proprie dinastie, come gli Adorno, De Mari, Di Negro, Lomellini, Italiano, Pinelli, Spinola, Doria, Vivaldi e Centurione; quando Cristoforo Colombo pensa alla sua grande impresa, trova qui protettori ed amici.

Maximum riproducente Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero.

1522


Libro mastro di fiera di Bernardo e Antonio Gondi in Lione. Conto in partita doppia intestato a Giovanni da Verrazzano, relativo al finanziamento del primo viaggio del navigatore, che al servizio del Re di Francia Francesco I, navigò lungo la costa del Canada e giunse nerlla zona della futura New York.

Firenze, Archivio di Stato, Archivio Gondi.

Giovanni da Verrazzano.
Francesco I Re di Francia.

1587

Documento dell’11 aprile 1587, istitutivo del Banco della piazza di Rialto di Venezia.

Venezia, Archivio di Stato, senato Terra.


Nel 1584 fallito l’ultimo banco privato, quello dei Pisani e Tiepolo, si decide di aprire un banco pubblico con regole severe: l’amministratore è delegato dal Senato, agire in regime di monopolio, mantenere il 100% di riserve, non creare moneta attraverso prestiti in c/c, ma solo facilitare pagamenti.

Antica pianta di Venezia. Museo Vaticano, sezione geografia.

1642

Bilancio del Banco di Sant’Ambrogio, datato maggio 1642.

Milano, Archivio Storico della II.PP.A.B. ex ECA, Comuni.


Il Banco di Sant’Ambrogio è fondato nel 1593 come ente di diritto pubblico per gestire i debiti dell’amministrazione municipale di Milano.

Intero postale italiano, riproducente il Palazzo della Ragione o Loggia dei Mercanti.

1646

Fede di credito di ducati 6.2.10 del Banco dei Poveri, datata 17 ottobre 1646.

Napoli, Archivio Storico del Banco di Napoli, Banco dei Poveri.

Il documento è rilasciato dal banco ai depositanti che la richiedono per attestare l’entità del proprio credito, trasferibile con girata e pagabile al titolare in un’unica soluzione oppure in più volte.

Napoli e il suo porto, particolare della tavola Strozzi. Napoli, Museo Nazionale di S. Martino.

1666


8 Daler, lastra in rame, zecca di Avesta Re Carlo XI.

Stoccolma, Royal Coin Cabinet.




10 Daler, biglietto in carta.

Stoccolma, Sveriges Riksbank.

Il primo banco svedese, fondato nel 1656 sulla base di una patente regia. Il Banco di Stoccolma incomincia ad operare nel 1657.

Libretto di francobolli svedese, commemorativo dell’esposizione filatelica del 1986, copertina riproducente un’antica veduta di Stoccolma.

1694


Charter costitutivo della Bank of England, del 27 luglio 1694.

Londra, Bank of England.

All’estero vengono fondati banchi ad Amsterdam nel 1609, ad Amburgo nel 1619. a Stoccolma nel 1656, tutti banchi di “clearing”, non di emissione.

Il Bank of England, fondato nel 1694, con i suoi biglietti di banco, negoziabili, è un vero prototipo dei nostri banchi centrali. Con i “Running cash note” della Banca d’Inghilterra, inizialmente con importi su richiesta dei clienti, in seguito con importi a taglio fisso e con trasferibilità al portatore, trasformandosi in banconote.

Intero postale inglese, riproducente la Banca d’Inghilterra a Londra.

Mostra ” Gli uomini, il lavoro, il porto”

Una mostra fotografica organizzata dall’Autorità Portuale di Genova, dal Circolo ricreativo Autorità Portuale e Società del Sistema, svoltasi il 20 dicembre 2000 a Palazzo San Giorgio.

Cartolina riproducente i lavori necessari per riparare le continue
offese arrecate alla diga foranea, con l’ausilio di un pontile

Cartolina riproducente due pontoni attraccati assieme ad una serie
di chiatte, sullo sfondo una nave da guerra ed alcuni velieri.

Cartolina riproducente l’ambito della diga foranea, con palombaro e la sua squadra di addetti al recupero dei relitti
presenti nelle acque del Porto di Genova, a seguito dei danni arrecati nel II Conflitto Mondiale.

Cartolina riproducente il gruppo di lavoro di sostegno al palombaro
durante i suoi interventi nell’ambito del porto.

Cartolina riproducente lo specchio acqueo antistante i Bacini di carenaggio,
momenti dell’immersione del palombaro Mario Delogu.

Cartolina riproducente il lavoro massacrante degli scaricatori di carbone fossile.

Cartolina riproducente le chiatte da cui viene scaricato il carbone.

Cartolina riproducente i parchi di stoccaggio del carbone fossile, gli scaricatori
 a portale riescono ad alleviare moltissimo la fatica dei lavoratori addetti.

Libretto certificato di ammissione alla Lega di Resistenza fra i Facchini da Carbone.

Tessera di libero accesso al Porto, rilasciata ad uno scaricatore
di carbone fossile.

Cartolina riproducente lo scarico delle granaglie dalle chiatte.

Cartolina riproducente i “caravana” con i loro tipici indumenti,
al lavoro al deposito franco.

Cartolina riproducente i pesatori del grano, con l’ausilio
di una grue idraulica a portico.

Cartolina riproducente lo scarico, dalle chiatte, di merci varie
con l’ausilio  di una serie di grue a capra zoppa.

Alcune tessere di libero accesso al Porto, rispettivamente per un addetto metallurgico, un facchino, un imballatore, un chiattaiuolo e un portabagagli, quest’ultima con copertina di “lattôn” per una maggior durata della tessera.

Per ultime due tessere che rispecchiano chiaramente due momenti storici vissuti dai lavoratori del Porto di Genova.

Tessera rilasciata dalla Capitaneria di Porto
durante l’occupazione tedesca.

Tessera rilasciata dalla Capitaneria di Porto dopo la liberazione,
sotto l’amministrazione alleata.

Le eredità della Liguria

Viaggio nell’Ottocento attraverso i documenti fiscali

Nell’ambito di Genova Capitale Europea della Cultura, per iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, dal 9 settembre al 2 ottobre 2004 è organizzata una mostra nelle sale di Palazzo San Giorgio.

Biglietto d’ingresso alla mostra.

Sono esposte in questa mostra, soprattutto, le denunce di successione di personaggi liguri, i quali, nei vari ambiti, hanno avuto un posto rilevante nell’economia ottocentesca.

Andrea De La Rue (commerciante)

Verso – Recto

22 dicembre 1820.
Lettera da Genova per Fano, spedita franca fino al confine.
Al verso: bollo “”Affr(ancata) per De La Rue e tassa riscossa di 10 soldi, a carico di De La Rue.
Al recto: bollo rosso “
GENOVA” e quota di tassa estera riscossa a destino

Carlo Bombrini (fondatore e direttore della Banca Nazionale)

recto
verso
Medaglia commemorativa dedicata a Carlo Bombrini , Incisa da A. Pieroni, Bronzo, diametro 49 mm.
Giorgio Romanengo (“confetturiere”)

Recto

interno lettera

23 ottobre 1801
Lettera da Palermo per Genova, al recto bolli “
PALERMO” e “R*F”(Revedance Française), trasportato con il corriere francese.
Arrivata a Genova il 11-11-1801, tassata per 8 soldi.

Edilio Raggio (deputato ed industriale)

Cartolina riproducente le Ferriere Raggio a Sestri Ponente.
Raffaele Rubattino (assicuratore e armatore)
Titolo rappresentante Due obbligazioni di Lire Italiane 500 ciascuna, della Società in Accomandita semplice per la Navigazione a Vapore Raffaele Rubattino & C.
Tommaso Reggio (Arcivescovo di Genova)
Cartolina riproducente Tommaso Reggio Arcivescovo di Genova.

Nino Bixio (garibaldino)

Fotografia di  Nino Bixio

Autografo di Nino Bixio.

Impresa dei Mille, a Calatafimi Garibaldi si rivolge a Bixio:
“qui si fa l’Italia o si muore”.

Stefano Canzio (garibaldino e presidente del C.A.P.)

Fotografia di Stefano Canzio, generale garibaldino e primo presidente del Consorzio Autonomo del Porto di Genova ritratto con la moglie Teresita figlia di Giuseppe Garibaldi.

Raffaele De Ferrari (capitalista e benefattore)

Fotografia listata a lutto del Marchese Raffaele De Ferrari Duca di Galliera e Principe di Lucedio.
Capitalista di fama mondiale, famoso per la donazione di 20 milioni oro per l’ingrandimento ed
il rinnovo del Porto di Genova, adeguandolo alle nuove sfide dei traffici marittimi.

Alfred Nobel (chimico e industrale svedese)

Annullo commemorativo della nascita di Alfred Bernhard Nobel, chimico ed industriale svedese, inventore della dinamite,
destina la sua enorme ricchezza a favore della fondazione che porta il suo nome.

Thomas Hambury (capitalista inglese)

Intero postale  riproducente il giardino botanico della Villa Hambury alla Mortola a Grimaldi in provincia d’Imperia.

Mostra “Genua abundat pecuniis”


Una mostra si è svolta dal 14 ottobre al 13 novembre 2005, nel salone delle compere di Palazzo San Giorgio, per iniziativa promossa dalla Agenzia Entrate, il soggetto : ripercorrere la storia genovese dei secoli XVII e XVIII, attraverso la finanza, commerci, lusso e beneficenza.

Biglietto d’ingresso alla mostra.

Il secolo dei Genovesi

1528 – 1627

Cartolina riproducente una stampa, tratta dal “Thesaurus philo-politicus” di Daniel Meisner, che sottolinea la mitica operosità dei mercanti genovesi.

L’esercizio del credito rimane per lungo tempo senza regole e spesso illegale. I protagonisti del settore sono i mercanti-banchieri, i quali aprono conti correnti e ricevono depositi, in apparenza senza corrispondere interesse, il cliente utilizza questo servizio per facilitare i propri pagamenti, riscossioni e partite di giro.

Il banchiere in questo modo ha la disponibilità di somme raccolte per i propri affari, acquistando maggiore credibilità professionale e sociale, utilizzando le aperture dottrinali della Chiesa, inizia a corrispondere un giusto interesse ai clienti.

A Genova sono localizzati soprattutto in piazza Banchi, dove esercitano pure il cambio di monete estere ed il commercio dei metalli preziosi.

Cartolina riproducente una stampa della Piazza Banchi nel XVIII secolo.

Cartolina riproducente la loggia dei mercanti (vecchia borsa).

Monete della Repubblica di Genova
Periodo dei  Dogi a vita e dominazioni straniere

(1339 – 1528)

Terzarola (oro)

Grosso (argento)
Genovino (oro)
Quartarola (oro)
Soldino (mistura)

Francesco I Sforza

Ducato (oro)

Galeazzo Maria Sforza

Grosso (argento)

Filippo Maria Visconti

Minuto (mistura)

Filippo di Cleves

Minuto (mistura)

In questo periodo l’economia genovese è in una fase di grande espansione, oltre ai tradizionali commerci internazionali, i banchieri genovesi s’impongono sui mercati finanziari d’Europa.

Grazie agli stretti  rapporti con la Corona di Spagna, di tipo militare, finanziario, commerciale e fiscale, il capitalismo genovese riesce ad espandere i “prestiti fruttiferi all’uso di Genova”, concessi a privati ed a sovrani, dalla Francia alla Russia, dall’Ungheria alla Svezia ed alla Norvegia.

Carlo I, in seguito Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero.

Foglietto belga riproducente l’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V, alla battaglia di Mühlberg, 1548.
Museo Nacional del Prado. Madrid.

La scelta filoimperiale operata da Andrea Doria, mettendosi al servizio di Carlo V, la Repubblica con la riforma del 1528 riconquista la libertà ed il controllo dei propri domini e specialmente della terra di Savona.

Cartolina riproducente il ritratto di Andrea Doria, Sebastiano dal Piombo, Galleria Doria-Pamphili, Roma.

Le grandi ricchezze accumulate, vengono impiegate anche per una vasta espansione urbanistica della città.

Uno degli esempi più grandiosi è la costruzione della Villa Doria a Fassolo, una vera e propria reggia.

Cartolina riproducente la costruzione e l’arredo della Villa Doria.
Quadro del pittore Miolato, Banca d’Italia, Genova.

Francobollo ed annullo riproducente Villa Doria-Pamphili

Francobollo riproducente una fontana di Villa Doria-Pamphili

Intero postale “repiquage” e relativo annullo, riproducenti una fontana di Villa Doria-Pamphili

Dopo la morte di Carlo V il Regno di Spagna passa al figlio Filippo II, il rapporto con la finanza genovese continua.

Cartolina riproducente Filippo II Re di Spagna, Tiziano Vecellio.
Galleria Pitti, Firenze.

Strada Nuova è residenza  dei più importanti banchieri genovesi che controllano il mercato del prestito del denaro alle teste coronate di tutta Europa.

Cartolina Gruss, riproducente Palazzo Doria-Tursi, uno dei palazzi di Strada Nuova, definita Strada Aurea, oggi Via Garibaldi.

A tutela della fabbricazione e alla circolazione delle monete, una Magistratura, vero e proprio Ministero delle Finanze, ha autorità sulla produzione della Zecca, secondo la necessità di moneta circolante, determina il valore delle monete estere, inoltre si occupa della marcatura degli oggetti d’argento lavorati.

Sigillo usato dall’Ufficio della Moneta (1653).

“El Siglo de los Genoveses”
(Cartoline edite da Electa)

Monete della Repubblica di Genova
Periodo dei  Dogi biennali

(1528 – 1797)

monete d’oro

Scudo del sole, 1528/41

Zecchino, 1733, Stemma vecchio

96 Lire, 1796, stemma nuovo

monete d’argento

1/4 di Cavallotto

1/17 di scudo largo

5 soldi, 1675

10 soldi, 1672

24 soldi, 1722

1 lira, 1794

20 soldi, 1673

2 lire, 1794

4 lire, 1795

8 lire, 1794

Ricevuta del 25/4/1794 rilasciata dal Ministro Camerale dell’Eccellentissima Giunta per l’Impiego Coattivo da ricevere in Zecca per il deposito di oggetti d’argento,
consegnati dal Magnifico Carlo Balbi, per un totale di peso di Libbre 41 once 11 denari 20, pari a Kg. 13,30.

Le navi e i cantieri genovesi, tra il XVI e XVIII secolo, si trovano ad affrontare un cambiamento epocale della tipologia degli scafi e delle velature che hanno dominato nel Medioevo.

Cartolina riproducente uno dei tanti cantieri liguri al servizio della Repubblica.
Quadro di Capranesi, Banca d’Italia, Genova.

Cartolina riproducente una galea genovese, particolare tratto da una stampa di Pierre Mortier, inizi del XVIII secolo.
Raccolta cartografica, Archivio di Stato di Genova.

Le prime navi adatte alle condizioni meteomarine dell’oceano, si affermano scafi più grandi, con stive adeguate per i traffici con l’America. La costruzione stessa eseguita da maestri d’ascia europei, con schiavi e maestranze indigene, realizzate in Africa, America ed in India, utilizzando essenze lignee sconosciute nel Vecchio Mondo, come il “teak”, il mogano, rinforzate in ebano e con parti in “legno santo” un legno quasi mitico per le sue capacità di resistere all’usura.

Cartolina riproducente della traversata dell’oceano a sud dell’equatore tra animali fantastici e mostri marini.
“Americae tertia pars” a cura di Theodor de Bry, Francoforte, 1592. Biblioteca Civica Berio, Genova.

Una profonda trasformazione subisce pure la velatura delle navi, dagli alberi unici medioevali si passa ai due alberi e poi ai tre alberi; le vele si moltiplicano dalle grandi “magistre” di centinaia di metri quadri, si passa a insiemi articolati di vele più piccole ma più efficienti delle vele uniche più grandi.

In occasione di una grande carestia, dell’ultimo decennio del XVI secolo, dai porti anseatici del nord Europa, viene fatto affluire un fiume di grano, per mezzo di navi di ogni tipo e nazionalità, al Porto di Genova nel quale si contarono nel 17 gennaio 1591 più di 200 navi. L’istituzione del Portofranco è messo alla prova proprio durante questo grave evento.

Cartolina riproducente i traffici nel Porto di Genova dopo l’istituzione del Portofranco.
Quadro di Capranesi, Banca d’Italia, Genova.

Nel Seicento e nel Settecento si manifesta una straordinaria diffusione delle confraternite di mestiere, con prevalenza popolare, a Genova e nei borghi del territorio della Repubblica. La struttura associativa della così detta “casaccia”, dello stesso oratorio, confraternita o compagnia, riunisce e conserva la propria identità, autonomia amministrativa e devozionale.

Annullo commemorativo del Congresso Internazionale delle Confraternite svoltosi nel 1992 a Genova.

Una serie di opere caritatevoli sono realizzate a Genova, tra cui l’Ospedale Pammatone iniziato al filantropo Bartolomeo Bosco, nel 1420, giurista ed ambasciatore della Repubblica.

Cartolina riproducente  l’Ospedale Pammatone, il cortile interno ed una corsia.

Altra opera pia è l’Ospedale degli Incurabili, realizzato da un altro insigne filantropo, Ettore Vernazza, notaio e segretario della Repubblica, inoltre fondatore del Lazzaretto della Foce.

Lettera del 28-1-1765, da Parigi per Genova, indirizzata ai Protettori dello Spedale degli Incurabili di Genova.
Bollo di transito a Lione “DE PARIS”, tassata in arrivo per 20 soldi.

Altro fondatore di un’istituzione benefica, Emanuele Brignole Sale, nipote del Doge Gio Francesco Brignole Sale. Emanuele in gioventù si occupa di affari di famiglia, in seguito è eletto Senatore, la sua attività la esplica nell’esercizio della carità.

Dal 1653 si dedica all’istituzione dell’Albergo dei Poveri nella quale profonde ogni sua energia e gran parte del suo patrimonio.

Cartolina riproducente la presentazione del modello dell’Albergo dei Poveri, monumento insigne di carità cittadina, primo esempio di Ricovero di Mendicità (1655).
Quadro di Quinzio, Banca d’Italia, Genova.

Volantino dell’Albergo dei Poveri indirizzato al Sig. Francesco del fu Jo.Thomas e figli Balbi domiciliati in Strada Nuovissima, esortante una elemosina a favore del suddetto ospizio.

recto                                               verso

Il collezionismo d’arte a Genova tra Sei e Settecento, risponde a diverse istanze tra le quali, il gusto personale, la moda del tempo, nonché ad una necessità economica di poter diversificare gli investimenti fino a giungere ad una vera e propria speculazione, favorita da un florido mercato presente sulle piazze italiane ed europee.

Cartolina riproducente il quadro di Carlo Calieri detto il Veronese, Annunciazione. Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Cartolina riproducente il quadro di Carlo Calieri detto il Veronese, Giuditta.
Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Cartolina riproducente il quadro di Bernardo Strozzi detto il Cappuccino,
 Incredulità di San Tommaso. Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Cartolina Maximum riproducente 1l quadro di Bernardo Strozzi detto il Cappuccino, La cuoca.
Musei di Strada Nuova , Palazzo Rosso, Genova.

Cartolina riproducente il quadro di Peter Paul Rubens, Venere e Marte.
Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco, Genova.

Annullo commemorativo della mostra svoltasi a Palazzo Ducale
“Il tempo di Rubens”.

Cartolina riproducente il quadro di Anton Van Dyck,
Ritratto del Marchese Anton Giulio Brignole Sale a Cavallo.
Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Annullo commemorativo della mostra svoltasi a Palazzo Ducale
“Van Dyck a Genova”.

Il lusso a Genova, già oggetto di legge datata 1449 destinata ad arginare l’ostentazione esagerata, soprattutto delle donne, per le gioie ed i vestiti sfarzosi.

Cartolina riproducente l’affresco di Bernardo Castello e bottega, 
“Il Doge Giacomo Durazzo Grimaldi in trono con senatori”.
Museo di Sant’Agostino, Genova.

I legislatori genovesi condannano gli eccessi della spesa voluttuaria, per paura di dirottare ingenti somme in beni improduttivi.

Cartolina riproducente il quadro di Anton Van Dyck,
Ritratto della Marchesa Geronima Brignole Sale e di sua figlia.
Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso, Genova.

Cartolina riproducente il quadro di Anton Van Dyck,
Ritratto della Marchesa Caterina Balbi Durazzo.
Museo di Palazzo Reale, Genova.

Nella seconda metà del cinquecento, la Repubblica sta vivendo il suo periodo di più grande potenza e ricchezza. L’entrata nell’orbita spagnola, Genova è meta di visite dell’aristocrazia europea, in quanto centro finanziario di primaria importanza, quindi ha necessità di ricevere degnamente personaggi di altissimo livello, nelle proprie dimore decorate ed arredate sontuosamente.

Cartolina riproducente l’affresco di Berndardo Castello e bottega, “Il doge Giacomo Durazzo Grimaldi accoglie nel 1574 Don Giovanni d’Austria nel Porto di Genova”,
la didascalia della cartolina è errata per quanto riguarda l’attribuzione.
Museo di San’Agostino, Genova.

Il doge Giacomo Durazzo Grimaldi riceve don Giovanni d’Austria, il vincitore di Lapanto, nel porto di Genova.

Cartolina riproducente l’affresco di Bernardo Castello e bottega, “Il doge Giacomo Durazzo Grimaldi accoglie nel 1575 il cardinale Giovanni Morone nel Porto di Genova”.
La didascalia della cartolina è errata sia per il personaggio in visita che per l’attribuzione. Museo di Sant’Agosatino, Genova.

Per quanto riguarda il sistema tributario della Repubblica di Genova, il quale è caratterizzato in prevalenza dalle imposte indirette, cioè quelle che colpiscono il commercio o il consumo di determinati beni, rispetto alle imposte dirette, cioè rendite e patrimonio.

Solo in via straordinaria gli abitanti di Genova sono colpiti da una tassa sul patrimonio, questo avviene in particolari necessità dello Stato.

Ricevuta relativa al pagamento della tassa straordinaria personale relativa all’esercizio 1804.

Il pagamento delle contribuzioni dirette dopo la caduta della Repubblica di Genova, inizia progressivamente ad aumentare ed in seguito a superare le contribuzioni indirette.

Il periodo napoleonico, durante la Repubblica Ligure ed alla successiva annessione all’Impero Francese, avviene un aumento dell’imposizione fiscale a carico delle rendite ed ai patrimoni dei genovesi senza precedenti.

Ricevuta relativa al pagamento delle contribuzioni dirette, relativa all’esercizio 1811.+

In questo periodo è introdotta una particolare tassa: la “contribuzione delle porte e finestre”, il cui importo varia in funzione del numero e l’ampiezza delle aperture di ciascun fabbricato, comprese le porte carraie.

Ricevuta relativa al pagamento della contribuzione alle porte e finestre, relativa all’esercizio 1811.

Mostra “La rinascita del Parlamento” dalla Liberazione alla Costituzione

Biglietto d’ingresso alla mostra.


Per commemorare degnamente il sessantesimo anniversario dell’Assemblea Costituente, 1946-2006, il Consiglio Regionale della Liguria organizza una mostra di documenti, voci, immagini nelle sale del Palazzo San Giorgio.

Francobolli commemorativi del ventesimo anniversario della Resistenza, in cui sono rappresentati rispettivamente: le deportazioni, le persecuzioni politiche e razziali, l’esercito di Liberazione, la resistenza in città, la resistenza in montagna e le città martiri.

Lettera da Genova a Torino.
Al recto: manoscritto “22-4” e “Posta Italiana”, bollo “Genova- Ferrovia 25-4-45 ordinarie”, bollo tedesco del “Plats Commandantur 1 Genua”.
Al verso: “Mittente (sottufficiale responsabile per il controllo dei soldati in licenza) Feldpost 29756 Marassi (Genova).
Probabilmente la lettera scritta il 22-4-(45), non ha potuto essere inoltrata a mezzo Feldpost, a causa della resa dei reparti tedeschi a Genova, è stata consegnata alle Poste Italiane per l’inoltro, ricevendo il bollo del 25-4-45.

Il giorno 25 aprile 1945 alle ore 19,30 nella Villa Migone, residenza dell’Arcivescovo di Genova Pietro Boetto, il quale aveva svolto il ruolo di mediatore, il Generale Günter Mainhold con il Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, sottoscrive l’atto di resa delle Forze Armate Germaniche, del settore Mainhold.

Cartolina riproducente Sua Eminenza il Cardinale Pietro Boetto, Arcivescovo di Genova.

Atto di resa delle truppe tedesche firmato il 25 aprile 1945 a Villa Migone a Genova dal presidente del Comitato di Liberazione Nazionale per la Liguria, Remo Scappini e
dal Comandante delle forze Armate Germaniche del settore Mainhold, il Generale Günter Mainhold.

La mattina del 26 aprile Radio Genova aveva potuto dare al mondo la notizia dell’insurrezione cittadina:

“Qui è Radio Genova Libera che parla!”

La mattina dopo il prof. Paolo Emilio Taviani si reca alla stazione radio di Granarolo per dare, a nome del CLN-Liguria, la notizia della firma della resa dei reparti tedeschi e l’avvenuta liberazione, aggiungendo:

Popolo genovese esulta, L’insurrezione, la tua insurrezione è vinta. Per la prima volta, nel corso di questa guerra, un corpo d’esercito agguerrito e ancora ben armato si è arreso dinanzi a un popolo. Genova è libera. Viva il popolo genovese. Viva l’Italia!”

Autografo di Paolo Emilio Tavani.

Dopo la resa i prigionieri tedeschi, con in testa i loro ufficiali, sfilano lungo via XX Settembre, diretti ai campi di concentramento.

Annulli commemorativi, rispettivamente del 30°, 45° e 50° anniversario della liberazione.

Cartolina diffusa dagli Alleati per ricordare l’arrivo delle truppe anglo-americane a Genova già liberata dai partigiani.


A Genova si svolge il funerale del comandante partigiano della divisione “Cichero”, Aldo Gastaldi “Bisagno”, morto a Desenzano il 21 maggio 1945.

Verso – Recto

Biglietto ricordo della morte di “Bisagno” Aldo Gastaldi.

Foglietto erinnofilo e annullo commemorativo del 60° anniversario della liberazione riproducenti Aldo Gastaldi.


Il 2 giugno 1946 si svolge il referendum per la scelta tra monarchia o repubblica, l’esito referendario scelto dagli italiani è a favore della Repubblica.

Annullo riproducente il simbolo della Repubblica presente nella scheda referendaria.

Serie celebrativa dell’avvento della Repubblica, riproducenti le antiche repubbliche medioevali italiane.

Assieme al referendum, quel giorno, si è proceduto all’elezione dei componenti dell’Assemblea Costituente.

Per quanto riguarda la Liguria risultano eletti i seguenti padri costituenti: per la Democrazia Cristiana, Paolo Cappa, Angela Gotelli, Filippo Guerrieri, Achille Pellizzari, Paolo Emilio Taviani e Ambrogio Viale; per il Partito Socialista, Gaetano Barbareschi, Giuseppe Canepa, Vannuccio Faralli, Giovanni Battista Pera, Alessandro Pertini e Paolo Rossi; per il Partito Comunista Italiano, Anelito Barontini, Angiola Minella, Antonio Negro, Agostino Novella e Umberto Terracini; per il Partito Repubblicano Italiano, Enrico Martino.

Alessandro Pertini.


La Costituzione della Repubblica elaborata dall’Assemblea Costituente è promulgata il 27 dicembre 1947, entra in vigore il 1° gennaio 1948.

Serie celebrativa della Proclamazione della Costituzione.

Busta primo giorno del francobollo celebrativo del trentesimo della Costituzione con relativo annullo.

Francobollo e relativo annullo  celebrativi del sessantesimo anniversario dell’Assemblea Costituente.

Francobollo e relativi annulli celebrativi del sessantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione.

Mostra “Festa Nazionale delle Forze Armate”


Una mostra svoltasi a Palazzo San Giorgio, dal 23 ottobre al 4 novembre 2007, commemorativa della Festa Nazionale delle Forze Armate. Il materiale esposto riguarda la stampa diffusa tra i combattenti della Grande Guerra.

Cartoline in franchigia illustrate, spedite dalle nostre Forze Armate dal fronte.

Cartolina maximum riproducente la campana dei caduti “Maria Dolens” di Rovereto,
fusa nel 1924 con i cannoni delle Nazioni belligeranti, terza nel mondo con i suoi 165 quintali.

Serie celebrativa delle Forze Armate.

Cartolina maximum riproducente una divisa d’epoca della
Guardia di Finanza, preposto marittimo del 1815.

Francobollo celebrativo dell’Arma dei
Carabinieri.

Sono presenti stands delle varie Armi con esposte divise ed armi d’epoca, inoltre con l’ausilio di servizi filmati, sono descritte le attuali potenzialità ed impegni nel mondo delle Forze Armate al servizio della pace.

Francobolli celebrativi della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare.

Cartolina commemorativa, con relativo annullo speciale, della Giornata delle Forze Armate.

Michele Perrone

Nota dell’autore

Un particolare ringraziamento a Gianluigi Roncetti, per la pazienza con la quale ha saputo assecondare i miei ripensamenti e correzioni del presente lavoro; io stesso non immaginavo potesse svilupparsi ed articolarsi come oggi lo possiamo leggere.

Bibliografia:

  • Mariano Bargellini – ” STORIA POPOLARE DI GENOVA ” -Volume 1° – Editore Enrico Monni – Genova – 1870 –
  • Cesare Festa – ” IL PALAZZO DI SAN GIORGIO ” – Beghi e Vitali Editori – Genova – 1909 –
  • Cesare Festa – ” GUIDA DEL PORTO DI GENOVA ” – II edizione italiana – Beghi e Vitali Editori – Genova – 1910 –
  • Emilio Marengo, Camillo Manfroni, Giuseppe Pessagno – ” IL BANCO DI SAN GIORGIO ” – a cura del Consorzio Autonomo del Porto – A. Donati Editore – Genova – 1911 –
  • ” MEMORIE DI SAN GIORGIO ” – Opuscolo tratto dall’opera già citata ” IL BANCO DI SAN GIORGIO ” del 1911, realizzato e donato agli ospiti della Conferenza Economica Internazionale – Genova – 1922 –
  • Cesare Festa – ” GUIDA DEL PORTO DI GENOVA ” – IV edizione italiana – Giacomo Luzzatti Editore – Genova – 1922 –
  • Giuseppe Portigliotti ” GENOVA GLORIE E SPLENDORI ” – Forma grafica dell’Istituto Bertieri e Vanzetti – A cura della Levant compagnia di assicurazione e riassicurazione – Genova – 1927 –
  • Carlo Mioli – ” LA CONSULTA DEI MERCANTI GENOVESI ” – Camera di Commercio e Industria di Genova – Genova – 1928 –
  • Paolo Revelli – ” COLOMBIANA ” – Edizioni Luigi Alfieri – Milano – 1952 –
  • ” CATALOGO DELLA MOSTRA TECNICO-STORICA DEL PORTO DI GENOVA ” – In occasione  del 50° del Consorzio Autonomo del Porto di Genova – Palazzo San Giorgio 12 febbraio – 31 luglio 1953 –
  • “IL PORTO DI GENOVA” nella Mostra di Palazzo San Giorgio – Autori vari – Edizioni Luigi Alfieri – Milano – 1953 –
  • “GUIDA DEL PORTO DI GENOVA” – Fratelli Pagano Editori – Genova – 1954 –
  • Vito Vitale – ” BREVIARIO DELLA STORIA DI GENOVA ” – Società Ligure di Storia Patria – Genova – 1955 –
  • Giulio Giacchero – ” IL SEICENTO E LE COMPERE DI SAN GIORGIO ” – Sagep Editrice – Genova – 1979 –
  • Siro Dodero – ” IL PALAZZO SAN GIORGIO “, in ” GENOVA 79 Manifestazione Filatelico-Numismatica 24-25 novembre 1979 “, numero unico – Genova – 1979 –
  • Luciano Grossi Bianchi – Ennio Poleggi “UNA CITTA’ PORTUALE DEL MEDIOEVO” Genova nei secoli X – XVI – Sagep Editrice – Genova – 1980 337 pp. – Copertina cartonata rilegatura in tela blu –
  • ” DIZIONARIO DELLE STRADE DI GENOVA ” – Volume 1° – A cura di Bianca Maria Vigliero – Edizioni Culturali Internazionali – Genova – 1986 –
  • Teofilo Ossian De Negri – ” STORIA  DI GENOVA ” – Giunti Martello Editore – Firenze – 1986 –
  • Raffaella Brunetti – Lorenza Mazzino – ” GUERRE E GUERRIERI GENOVESI ” – Nuova Editrice Genovese – Genova – 1989 –
  • ” GENOVA GENOVA – LA SPLENDIDA AVVENTURA ” – A cura di Guido Arato – S.E.P. Il Secolo XIX – Genova – 1992 –
  • Luisa Cavallaro – ” IL PALAZZO DEL MARE Il nucleo medioevale di Palazzo San Giorgio ” – Edizioni Colombo – Genova – 1992 –
  • Carlo Brizzolari “GENOVA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE” 1° e 2° Vol. – Valenti Editore – Genova – 1992 –
  • ” STORIA ILLUSTRATA DI GENOVA “, GENOVA NEL QUATTROCENTO – Volume 2 – A cura di Luca Borzani, Geo Pistarino, Franco Ragazzi – Elio Sellino Editore – Milano – 1993 –
  • “GLI UOMINI, IL LAVORO, IL PORTO” catalogo della mostra a Palazzo San Giorgio svoltasi il 20 dicembre 2000 – A cura dell’Autorità Portuale di Genova, del Circolo Ricreativo Autorità Portuale e Società del Sistema – Genova – 2000 –
  • “IL CONSORZIO AUTONOMO DEL PORTO DI GENOVA”, La storia, a cura di Danilo Cabona e Giovanna Massardo, Volume Quinto Parte Prima – Nel segno di San Giorgio. Politica estera, impresa, lavoro, di Massimo Minella, Volume Quinto Parte Seconda – Il porto in tasca, di Giorgio Carozzi, Volume Quinto Parte Terza – Silvana Editoriale Spa, Milano, 2003 –
  • Giuseppe Felloni – ” GENOVA E LA STORIA DELLA FINANZA: UNA SERIE DI PRIMATI ? ” – Banco di San Giorgio, Gruppo Banca Lombarda e Piemontese – Genova – 2005 –
  • ” GENUA ABUNDAT PECUNIIS, Finanza, Commerci e Lusso a Genova tra XVII e XVIII Secolo ” – Per iniziativa promossa dall’Agenzia Entrate – Catalogo della mostra a Palazzo San Giorgio – San Giorgio Editrice – Genova – 2005 –
  • ” LA CASA DI SAN GIORGIO: IL POTERE DEL CREDITO ” – Atti del Convegno, Genova 11 e 12 novembre 2004 – A cura di Giuseppe Felloni – Atti della Società Ligure di Storia Patria – Genova – 2006 –
  • “LA RINASCITA DEL PARLAMENTO” Dalla Liberazione alla Costituzione, catalogo della mostra a Palazzo San Giorgio svoltasi in occasione del sessantesimo anniversario dell’Assemblea Costituente 1946-2006, promossa dal Consiglio Regionale della Liguria – Genova – 2006 –